Ne parliamo tutti i giorni.
Io nascondo la mia smorfia con uno sguardo di disapprovazione,
Quel nome,
Che io non avrei dovuto mai nominare,
‘Sti qua che non ne sanno fare ameno,
Spero solo che un giorno il mondo sarà sereno.
Ne parliamo tutti i giorni.
Ogni volta che lo citano cerco di non ridere,
Eppure mi diverte eccome,
Mi ricordo del giorno in cui l’ha citato,
Mi sono affezionata subito,
Qualunque scusa è buona per ripeterlo,
So che se ne pente ma è troppo divertente,
È un gioco da bambini,
Ma ci fa diventare tutti cretini.
Ne parliamo tutti i giorni.
Questo nome, quando vien citato,
Suscita le risate di chi ne ha parlato,
E come se fosse la barzelletta più divertente,
Come il solletico sotto le ascelle,
Come una figuraccia,
Che ti fa diventare rossa tutta la faccia,
Come un fulmine a ciel sereno,
Come un arcobaleno,
Come qualcosa di stravolgente ,
Che fa tornare il sorriso alla gente.
Ne parliamo tutti i giorni.
Non ho ancora capito cos’è che le faccia ridere
Ma si vede che è senza cattiveria,
Ogni volta che lo dicono scoppiano tutte senza motivo,
Vorrei sapere anch’io ma si rifiutano di spiegare,
Nonostante la loro felicità sia contagiosa,
E quindi ridiamo anche noi,
Senza sapere per che cosa,
Aspettando solo che il sorriso ritorni,
Perché tanto si sa già – che ne parlano tutti i giorni.
I Vegetali