Non c’è più amore per la cultura

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Non c’è più amore per l’alta cultura. O almeno, ce n’è, ma ce n’è molto meno rispetto a cinquanta anni fa.

L’alta cultura, o la cultura in generale, è convinzione di molti, non si mangia, quindi è inutile. E ciò è anche vero: un libro non si mangia, né un dipinto e figuriamoci una rappresentazione teatrale. Essa non è necessaria per “esistere”, ma la cultura, specie quella alta, è indispensabile per VIVERE, in quanto è cibo per l’anima. E, a quanto pare, alle persone, oggi, interessa più esistere che vivere.

Entrando in un’edicola si nota subito che v’è un ampio assortimento di giornali e riviste di gossip, così come nei telegiornali di alcuni canali, che tra l’altro hanno molta audience, è dedicata particolare attenzione alle vicende amorose di Tizio modello, di Caio-figlio-di che ha combinato l’ennesimo guaio e di Sempronio che parla sempre in tv di argomenti di bassa cultura. Perché la bassa cultura vende ed anche tanto. Tutto ciò è causato dal fatto che essa alla gente piace e le persone vi riservano una morbosa attenzione.

La bassa cultura trasmette messaggi molto semplici, comprensibili da chiunque, come il matrimonio della coppia della giorno, della notte brava di Pinco Pallo, ecc ecc … Nulla a che fare con il pensiero di un filosofo affermato come Colletti, il discorso di un economo come Franco Modigliani o un monologo di Pirandello.

Ci bombardano con queste notizie spazzatura su tv e giornali e ci servono ogni giorno la stessa “sbobba”, dissuadendoci dall’istinto di approfondire, di riflettere, di scegliere e di avere una mente più aperta.

E la cultura della popolazione s’impoverisce. E diventiamo più ignoranti. E sempre più avidi di bassa cultura. E il giro riparte.

Come un circolo vizioso.

La politica, che dovrebbe sfavorire questo fenomeno, non fa nulla. Lascia che la gente anneghi nell’ignoranza. Anzi, taglia i fondi per la cultura e per l’educazione. Infatti, più la popolazione è ignorante, più la classe politica ne beneficia, dato che può esercitare un maggiore controllo e imporre ciò che vuole alle persone.

Non si può dire che sia colpa del governo di centro-destra o del governo di centro-sinistra, in quanto oggi si distinguono ben poco.

La soluzione per questo allontanamento dall’alta cultura non dobbiamo sperare ed attendere che cada dal cielo e ci obblighino ad attuarla: ce l’abbiamo e possediamo tutti i mezzi per applicarla.

Essa impiega uno sforzo fisico minimo: dobbiamo prendere il telecomando e spegnere la tv. Poi prendere un libro e leggercelo. Andare ad un museo o ad una mostra. Guardare uno spettacolo a teatro. Approfondire le notizie. Intrattenere un discorso con chi ne sa molto più di noi e imparare. Studiare.

Ricominciare a vivere.

 

Pouya Houshmand (2E)

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