Olanda by night

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Marzo 2010: periodo importante per la città di Cujik, nel sud dell’Olanda: sei giorni in cui la scuola della piccola città accoglie ragazzi provenienti da quattro diversi paesi europei (Italia, Spagna, Germania e Polonia) contribuendo notevolmente ad un temporaneo incremento demografico cittadino.

Sei giorni in cui i ragazzi ospitati vivono in prima persona le abitudini locali e delle rispettive famiglie ospitanti seguendo i propri corrispondenti sia nei momenti didattici sia in quelli di puro divertimento.

E, a quanto pare, i ragazzi olandesi sanno proprio come divertirsi: fin dalla prima sera

gli ospiti vengono portati in una famosa discoteca, nei pressi di Cujik, con un pullman che funge da  navetta per collegare i vari paesini alle diverse discoteche.

Sul pullman i ragazzi si accalcano (ne passa uno ogni ora, quindi non conviene farselo scappare!): in ogni angolino non occupato da una persona spunta una bottiglia di alcol, già mezza vuota.

L’autista del pullman consegna a tutti un gettone, la cui funzione è alquanto oscura ai non autoctoni.

A circa mezz’oretta di pullman dalla fermata di Cujik, la famosa discoteca (dal nome impronunciabile) da cui parte una fila di ragazze e ragazzi, carta d’identità e sigaretta alla mano.

Il “buttafuori” controlla una ad una le carte d’identità che gli vengono passate, senza però badare troppo ai limiti d’età: alcuni ragazzi non avevano ancora compiuto i quindici anni!

Ad ogni “discotecaro” viene consegnato un braccialetto colorato, indicante che il possessore ha pagato i venti euro dell’ingresso e che ha, dunque, diritto a bere.

I lettori, immagino stiano pensando che venti euro per un drink siano eccessivi; ebbene, in Olanda il buono per le consumazioni non è uno, neanche due, no … sono ben otto!

Ecco svelato l’arcano del gettone consegnato sul pullman: quello ti dà diritto a due viaggi (andata e ritorno) in pullman e a ben otto gettoni per le bibite. Una birra uguale un gettone da consegnare al barman.

Ciò significa che un Olandese di diciassette anni può scolarsi in una sera otto birre: è proprio vero che questi Olandesi sanno come divertirsi: otto birre e via!

Dalle 11 alle 3 di notte la discoteca è gremita di giovani di varia nazionalità, che si godono i proprio otto drink e la musica che varia da sala a sala: dal vivo, tecno, commerciale … sì, sanno proprio come divertirsi!

Alle 3 l’ultimo giro in navetta che porta alle rispettive case ragazzi e corrispondenti: quasi nessuno ha abbandonato il tempio dei divertimenti in anticipo, ciò rende il pullman fitto di giovani dal tasso alcolico decisamente superiore al consentito dalle nostre leggi. E proprio per questo c’è da ammettere che l’idea della navetta è provvidenziale: i pochi maggiorenni patentati di certo non sarebbero in grado di guidare dopo otto drink! Ed è anche da queste piccole, ma grandi, accortezze che si evince una delle caratteristiche del popolo olandese: l’estrema attenzione all’ordine, alla sicurezza ed al controllo del proprio paese.

Ma, dopo questa breve digressione, torniamo al pullman: decine di giovani, per i quali la notte è ancora giovane, che, dimentichi o non curanti del fatto che alla guida ci sia un adulto, si girano, accendono e fumano spinelli con grande naturalezza (fumano anche sigarette “normali”, non generalizziamo!).

Qualcuno tira fuori dalla tasca del giubbotto un piccolo sacchetto, vi immerge la punta della chiave di casa e la tira fuori ricoperta da un piccolo cumulo di polvere bianca, che porta al naso ed inala.

Questo il quadro generale di un sabato sera come tanti, in un paese come un altro.

È vero, in Olanda è legale circolare con determinate dosi di droghe leggere, ma le scene che vi ho riportato potrebbero essere ambientate anche qui, in Italia, nonostante le droghe e l’alcol sarebbero stati manipolati meno apertamente.

Ecco, perciò, il quesito che vi pongo, lettori dell’Umbertimes: è vero che legalizzare le droghe leggere banalizza quelle più pesanti, o si tratta solo di ufficializzare e legittimare una pratica tanto diffusa tra i giovani (e non) di tutto il mondo?

 

Annalisa Chiodetti (4C)

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