Olanda mia, non lasciarmi andar via…

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A volte dire addio non è facile, soprattutto se la settimana lascia momenti memorabili, ricchi di avventure vissute appieno e risate difficili da dimenticare. Una settimana che, anche se si sono riscontrati alcuni problemi, in fondo è stata vissuta in tutte le sue sfumature. Olandesi e italiani di nuovo insieme. Le persone sono le stesse, ma cambiano il paesaggio, il modo di vivere e lo stile di vita. Il clima non dà soprese, si sa che il sole non splenderà durante la settimana, ma sciarpe e guanti vengono sfruttati per proteggersi. E’ stata una settimana intensa; gli italiani hanno avuto modo di provare sulla loro pelle il vento freddo di Eindhoven, assaggiare waffles e latte a tutte le ore ed ascoltare la lingua in ogni angolo della città. Non è mancata poi la magia di Amsterdam, che con i suoi canali e i negozi è riuscita a trasmettere sensazioni che solo una città come quella poteva far provare. I ragazzi olandesi sono stati disponibilissimi con i loro ospiti; li hanno portati in visita per il centro, tra le strade più segrete della moderna Eindhoven, hanno fatto provare loro i piatti più strani e tipici dell’Olanda, tra cui i deliziosi “poffertjes”, le “maatjesharing”, cioè le nostre aringhe crude e lo “stroopwafel”, il famoso biscotto ripieno di caramello. Anche le serate nei locali si sono svolte in compagnia e nel divertimento più puro. I ragazzi hanno potuto affrontare una lezione di matematica totalmente in inglese e persino un’ora di grammatica olandese, dove hanno imparato le parole base per poter salutare e ringraziare. Tutti sanno che la bicicletta è il mezzo di trasporto più utilizzato nei Paesi Bassi, ma chi immaginava che addirittura sostituisse la macchina? Il sistema scolastico poi ha lasciato tutti un po’ sorpresi a cominciare dall’orario: solamente quattro ore giornaliere di lezione, per noialtri una specie di utopia. II ragazzi olandesi, seguendo il modello inglese, hanno la possibilità di scegliere un numero limitato di corsi da seguire durante l’anno, permettendo così di concentrarsi solo su determinate materie. Loro inoltre, ad ogni “cambio dell’ora”, cambiano anche aula, dirigendosi in quella corrispondente alla lezione da seguire. Assieme ai ragazzi olandesi, gli italiani hanno potuto scoprire uno stile di vita del tutto differente, basato sulla gentilezza degli autisti, ma allo stesso tempo sulla riservatezza con gli sconosciuti. Le due culture a contronto sono diverse sotto vari aspetti: in primo luogo loro sono più chiusi e freddi nel rapportarsi con gli altri, ma se prendono confidenza e guadagnano fiducia, diventano delle persone dolcissime e molto ospitali. Molti di loro hanno dedicato tutto il tempo libero a fare in modo che i loro corrispondenti si sentissero a proprio agio, tornando così in Italia con ricordi che fanno quasi commuovere. Le città dei Paesi Bassi non hanno niente a che vedere con quelle italiane; gli edifici sono moderni, con delle strutture ben definite e modelli sempre fissi, inoltre, ad Eindhoven regnano il silenzio e la tranquillità a qualsiasi ora della giornata. Gli otto giorni sono passati veloci e per gli italiani è stato un piacere rivedere i corrispondenti e poter passare con loro momenti indimenticabili. I ragazzi hanno potuto conoscere una cultura basata su biciclette, waffles, tulipani e mulini a vento. Personalmente, la ripeterei ora, visitando i medesimi posti, assaggiando gli stessi piatti e soprattutto con la meravigliosa famiglia olandese che è riuscita ad accogliermi nel miglior modo, lasciando in me attimi per cui non smetterò mai di ringraziare.

Claudia Brizzi (3E)

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