Orwell’s Animal Farm: a proposal of translation

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Gli anni passarono. Le stagioni si susseguivano, fuggiva la breve vita degli animali. Venne il tempo in cui più nessuno ricordava gli antichi giorni prima della Rivoluzione, eccetto Berta, Benjamin, Mosè il corvo e alcuni maiali. […]Erano nati molti animali per i quali la Rivoluzione non era che una vaga tradizione passata di bocca in bocca[…]Accettavano tutto quanto si diceva loro sulla Rivoluzione e i principi dell’Animalismo, ma era dubbio se capivano qualcosa di quello che essa (Berta) diceva.[…]

Ma dei lussi che Palla di Neve aveva fatto sognare agli animali, di tutto questo non si parlava più. Napoleon ne aveva condannata l’idea come contraria ai principi dell’Animalismo. La vera felicità, diceva, sta nel lavorare molto e nel vivere frugalmente. Sembrava insomma che la fattoria fosse diventata in realtà più ricca, senza per questo far più ricchi gli animali, salvo naturalmente i maiali e i cani.[…]

Né i porci né i cani producevano cibo, col loro lavoro; ed erano molti e il loro appetito era sempre ottimo. Quanto agli altri, la loro vita, per quel che sapevano, era quale era sempre stata.[…]

Non riuscivano a ricordare. Non avevano nulla con cui confrontare la loro vita presente; non avevano nulla da consultare, se non le colonne di cifre con cui Clarinetto invariabilmente dimostrava che le cose andavano sempre meglio.[…]

Gli animali non cessavano di sperare. E inoltre non perdevano mai, sia pure per un istante, il senso dell’onore e del privilegio di esser membri della Fattoria degli Animali.[…]

Poteva darsi che la loro vita fosse dura e che non tutte le loro speranze si sarebbero compiute. Ma avevano coscienza di non essere come gli altri animali. Se lavoravano duramente, lavoravano almeno per se stessi. Nessun essere chiamava un altro essere “padrone”. Tutti gli animali erano uguali. […]

Un terribile nitrito di cavallo risuonò nel cortile. Stupiti gli animali irruppero a galoppo nella corte. Videro allora ciò che aveva visto Berta.

Un maiale stava camminando sulle gambe posteriori. […]

Poco dopo, dalla porta della casa colonica uscì una lunga schiera di maiali: tutti camminavano sulle gambe posteriori. […]

Seguì un silenzio mortale. Stupefatti, atterriti, stringendosi assieme, gli animali guardavano la lunga fila dei maiali marciare lentamente attorno al cortile. Era come se il mondo si fosse capovolto. […]

“I Sette Comandamenti sono gli stessi di prima, Benjamin?” disse Berta. Non vi era scritto più nulla, fuorché un unico comandamento. Diceva:

TUTTI GLI ANIMALI SONO EGUALI

MA ALCUNI ANIMALI SONO PIU’ EGUALI DI ALTRI

[…]

Una settimana dopo, nel pomeriggio, numerose carrozze giunsero alla fattoria. Una deputazione di agricoltori del vicinato era stata invitata a fare un giro d’ispezione. […]

Là, attorno alla lunga tavola, sedevano una mezza dozzina di agricoltori e una mezza dozzina o più di eminenti maiali. Nessuno si accorse delle facce attonite degli animali che spiavano dalla finestra. […]

“Se voi avete i vostri animali inferiori contro cui lottare” disse (un agricoltore) “noi abbiamo le nostre classi inferiori!”. Questo bon mot fece scoppiare dalle risa tutta la tavola. […]

Napoleon annunciò che aveva qualche parola da dire. […] Il nome “Fattoria degli Animali” era stato abolito. Da quel momento la fattoria sarebbe ritornata “Fattoria Padronale”. […]

Le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.

  Years had gone. Seasons followed after others, the short life of animals went away. The time came when nobody remembered the ancient days before the Revolution, except Berta, Benjamin, Mosè the crow and few pigs. […]Many animals, for which the Revolution was only a vague tradition passed from mouth to mouth, were born. […]They accepted everything was told them about the Revolution and the principle of the Animalism, but it was doubtful if they understood anything she (Berta) was saying. […]

But they never talked the luxury the animals were dreaming about thank to Snowball. Napoleon condemned the idea as against the Animalism principles. The true happiness, he said, is a hard work and a frugal life. Finally the factory seemed richer than before, without enriching the animals, except the pigs and the dogs. […]

Neither the pigs, neither the dogs produced food with their work; they were a lot, and their appetite was always good. As far as they knew, their life had been like bofore. […]

They couldn’t remember, They had nothing to compare to their present life; they had nothing to consult, only the columnes of numbers that Clarinet invariably showed them, where the situation was going always form good to better. […]

The animals didn’t cease to hope. And besides that they never missed, neither for an istant, the sense of the honour and the privilege to be member of the Animals’ Farm. […]

Maybe their life were hard and any hope wouldn’t come true. But they knew to be not like the other animals. If they worked hardly, they worked at least for themselves. Nobody called someone “master”. All the animals were equal. […]

A terrible horse’ s neigh resang in the courtyard. Astonished, the animals got in the court galloping. Then saw what Berta had sawn. A pig was walking on his posterior legs. […]

Shortly after, a long formation of pigs went out from the door of the colonial house: everybody were walking on their posterior legs. […]

A mortal silence came. Astounded, frightened, all together, the animals looked at the long row of the pigs who were marching slowly around the courtyard. It was such as the world was upside down. […]

“Are the seven commandamens as same as before, Benjamin?” Berta said. Nothing was written anymore, except one commendement. It said:

ALL THE ANIMALS ARE EQUAL

BUT SOME ANIMALS ARE MORE EQUAL THAN OTHERS […]

After a week, in the afternoon, a lot of coaches came at the farm. A group of farmers, who lived close to the Animals’ Farm, had been invited to make an inspection. […]

There, around a long table, a half dozen of farmers and a half dozen or more of eminents pigs was sat down. Nobody realized the astonished faces of the animals who were spying through the window.

[…]

“If you have your inferior animals to fight against” he (a farmer) said “We have our inferior classes!” This Bon Mot got laughing everybody around.

[…]

Napoleon annuonced he had some words to say. […] The name “Animals’ Farm” was been abolished. Since then the farm would returned to “Master Farm”. […]

The creatures outside were looking from pig to man, form man to pig nd still from pig to man, but they already couldn’t tell them apart!

Andrea Audisio (2F)

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