Oscure acque, impervi percorsi e frecce volanti

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Dieci canoe si avventurano nel vasto lago di Candia, solo nove tornano indietro. Il prof. Pizzala, stupendoci ancora una volta con le sue eccezionali doti atletiche, sbarca per primo, seguito dai suoi studenti di V E, ma qualcuno manca all’appello: lo sguardo angosciato di Sofia C. ci preannuncia il tragico evento: una canoa si è ribaltata tra le “paludose” acque del lago; il naufrago è Roberto C.

La preoccupazione si diffonde a macchia d’ olio fra i superstiti, ma una speranza rinasce quando allo orizzonte si scorge qualcuno che nuota nelle gelide acque del lago.

“Presto, presto, soccorriamolo!!” si sente gridare e tre intrepidi eroi si lanciano in una corsa sfrenata contro il tempo, per soccorrere il gocciolante ed infreddolito malcapitato una volta approdato sano e salvo. Tutto si risolve per il meglio ed i ragazzi possono tranquillamente riprendere le loro attività.

Il pomeriggio trascorre senza altri intoppi esclusa qualche freccia vagante scoccata da qualche arciere inesperto che si destreggia nel tiro con l’ arco, terza e ultima attività della giornata.

A questo punto la stanchezza comincia a sentirsi dopo un mattino impegnativo trascorso a combattere contro tre nemici: l’altezza, la gravità e i propri limiti. Infatti nella prima parte della giornata, i ragazzi hanno superato percorsi fra gli alberi del parco avventura, che li hanno messi alla prova con corde, ponti e carrucole sospesi a diversi metri d’altezza in base alla difficoltà.

I partecipanti hanno dimostrato impegno, determinazione e spirito di gruppo divertendosi, e non sono mancate le situazioni esilaranti che hanno, più di una volta, strappato una risata. Memorabile il lancio con la carrucola dell’educatrice Maria T seguito da un’ ovazione generale, ed i “pendoli umani” di chi rimaneva bloccato a mezz’aria fra le due piattaforme.

L’ esperienza ha riscosso un grande successo a parte qualche rimpianto di coloro che non sono riusciti a terminare il percorso per mancanza di tempo ma gli sforzi sono stati ricompensati da un piacevole pranzo tutti insieme in riva al lago.

Nei ritagli di tempo le classi sono anche riuscite a strappare qualche battuta di pallavolo (ma non solo) al prof. Pizzala che, come prevedibile, ha fatto il poker di vittorie.

Così sono stati raggiunti i veri obbiettivi della giornata, lo spirito di gruppo e il superamento delle proprie paure.

E infine soddisfatti, con il sorriso sulle labbra e doloranti dalla testa ai piedi si sono lasciati alle spalle le oscure acque, gli impervi percorsi e le frecce volanti.

 

 

Sofia Carpinteri, Francecso Ghigo, Gabriella Fancio (5E)

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