Paris

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parisInfine sono arrivata a Parigi. È finalmente cominciata la mia avventura francese.
Aggirandomi per le vie cittadine ho notato molti giovani della mia età. Esploratori, come me, dell’ignoto e dell’avventura. In particolare, soffermandomi su un gruppetto di “pischelli” trotterellanti verso una meta a me sconosciuta, mi è sortita spontanea una riflessione personale.
Mi sono trasferita a Torino da ormai tre anni dopo aver traslocato dalla mia città natale, la splendida Roma, così ho dovuto cominciare nuovamente un percorso di amicizie e conoscenze, in un luogo in cui non ne avevo mai avute in precedenza.
Ora mi trovo nuovamente a dover ricominciare tutto da capo e ho come la netta sensazione di non ricordare più come si fa.
Penso che sia paura la mia. Paura dell’oscuro. Paura dell’impressione che la gente si possa fare di me, un’idea sbagliata magari. Timore di non avere amici su cui contare, con cui ridere ed essere complice. Cambiare città, anche solo per poco, è una novità che presenta aspetti sia positivi che negativi. Tanto per cominciare non esiste nulla di concreto, di certo. Apre la porta all’avventura a 360°.
Si tratta di un salto nel vuoto, o come quando fai quel gioco da bambino in cui ti lasci cadere all’indietro sperando che la persona alle tue spalle ti prenda. Sai che, in fin dei conti, le cose andranno bene, ma una parte di te si dice che tutto può succedere.

Carolina Sprovieri –  corrispondente da Parigi. Francia

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