“Paterson” è un film diretto e prodotto da Jim Jarmush, uscito nelle sale americane il 28 dicembre dello scorso anno e in quelle italiane il giorno seguente. Narra la storia di un uomo, abitante della cittadina da cui lui stesso prende il nome: Paterson, appunto. La sua vita scorre nella monotonia di ogni giorno. Si alza, fa colazione, guida l’autobus 23 di Paterson, poi torna a casa, cena con la moglie Laura, infine porta a spasso il suo cane Marvin, fermandosi, prima, nel locale dell’isolato. Ogni giorno passa nello stesso modo, ma c’è una cosa che caratterizza la sua routine: la presenza della poesia. Per Paterson è essenziale. Scrive sul suo autobus prima di partire, in pausa pranzo e nel suo studio. I suoi poemi hanno protagonisti semplici: una scatola di fiammiferi, la corsa, una linea. Ma tutti questi soggetti sono molto più di semplici oggetti; essi rappresentano l’amore, le passioni e la vita.
Jarmush è riuscito a trasformare uno dei pochi film che parlano di poesia, in un vero poema visivo. Come Dante, volutamente citato, Paterson ci mostra piccoli stralci della sua vita: dalla conversazione ascoltata per caso sull’autobus alla natura che quotidianamente fa da sfondo alla sua vita. Anche il ritmo del lungometraggio è delicato: c’è bisogno di attenzione e pazienza per comprenderlo. L’autore vuole raccontare non tanto un artista incompreso, quanto un uomo che, anche grazie al sostegno di Laura, viene spinto ogni giorno a scrivere versi nuovi che permettono una fuga dalla quotidianità e dalla monotonia del tempo. Paterson, in un giorno come gli altri, si ferma ad addentrare il suo sandwich, ed è allora che incontra una ragazzina poetessa; lí si accorge che i loro scritti trasmettono quasi le stesse emozioni. Jarmush narra di un dono unico, caratteristico di poche persone, in grado di osservare la vita con occhi diversi. Il film è un elogio a William Carlos Williams, medico e poeta delle cose semplici, vissuto proprio nella cittadina del New Jersey.
Paterson, ironia della sorte, è interpretato da Adam Driver. È consigliato assistere alla proiezione del film in compagnia, magari di una persona che condivide la vostra stessa passione e che è in grado di captare il messaggio: la poesia rompe la nostra quotidianità, giorno dopo giorno, verso dopo verso.
Claudia Brizzi