Per la collezione autunno-inverno, l’influenza A!

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L’interesse dell’opinione pubblica segue le sue mode. L’ ha sempre fatto e lo farà sempre, sospinta dai media, dai tormentoni in radio e dalle chiacchierate in pullman con emeriti sconosciuti che vanno sempre a cadere sulle disgrazie più attuali che il mondo sta patendo. L’influenza A, in voga in questo periodo, è probabilmente solo l’ennesima epidemia–scandalo, destinata a terrorizzare e angosciare la popolazione per qualche mese, per poi sparire nel cassetto dei brutti ricordi da non rivangare, assieme all’aviaria e alla SARS. Insomma, paura e panico all’inizio giusto quel che basta per intasare gli ospedali, per poi decidere che si vive meglio sereni e dimenticare tutto. Fortunatamente questo autunno il ministero ha pensato bene di far tornare in azione il caro vecchio topo Gigio, per mettere in guardia da insidiosi timori i cittadini, invitando alla prudenza, al giudizio e fornendo alcuni utili consigli di facile applicazione che hanno rasserenato adulti e bambini. Del resto, la maggior parte della popolazione fra pubblicità informative e prediche dei propri medici, ha ormai capito che l’influenza A non è che una normale influenza, resistente alle cure ordinarie ma che si può ugualmente combattere rimanendo a riposo o con l’aiuto del nuovo vaccino. A spaventare di più è invece il continuo bilancio dei morti che i media si premurano di comunicare con fare afflitto ogni volta che accendiamo il televisore; indubbiamente eventi spiacevoli e preoccupanti, ma bisogna tener conto che la maggior parte delle vittime sono morte per complicazioni causate dall’influenza, sopraggiunta ad una situazione di salute iniziale già molto precaria. L’influenza normale, quella che ogni anno malediciamo una se non due volte per stagione, tra il 1990 e il 1994 ha ucciso 3304 persone per complicazioni batteriche o di latro genere! Ci stiamo preoccupando? Difficile a dirsi. L’influenza è causata dal virus, un’entità difficile da combattere in quanto genera ad intervalli di tempo brevi ed imprevedibili dei ceppi differenti, contro i quali è necessario trovare nuove cure rispetto alle precedenti.

Il panico di sicuro non è una cura, né per la patologia né per i nervi. Seguire i consigli di topo Gigio per ora è il meglio che ogni individuo possa fare non solo per se stesso, ma anche per il servizio sanitario, che si trova ad affrontare oltre al contagio vero e proprio, l’epidemia di dubbi e paure che ha colpito molti più individui di quanti non ne abbia colpiti l’influenza stessa. Del resto le mode hanno la caratteristica intrinseca di essere passeggere, anche questa è destinata ad andarsene. Cosa ci riserverà la collezione primavera-estate?

 

Eugenia Beccalli (3F)

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