L’ uomo, nella storia, ha sempre cercato di costituire una società gerarchica intorno a sé: non è mai stato possibile, infatti, nello svolgersi dei secoli, assistere ad una società in cui non esistessero leader. Dalla preistoria, in cui era il maschio ad essere il capo clan, fino ad arrivare alle dittature e ai regimi del XX secolo. Oltretutto si constata in ogni epoca la superiorità del sesso maschile rispetto a quello femminile; l’uomo ha il compito di lavorare per la famiglia, la donna invece, è atta all’educazione dei figli e alla cura della casa.
La figura del leader diventa, sempre più spesso, motivo di proteste e di mal contenti. Strano è come, però, l’uomo non riesca a trovare il giusto compromesso, non riesca ad accontentarsi e cerchi sempre qualcosa di migliore, per così dire “utopico”, non solo nel potere, ma anche nel stesso senso della vita. Rimarcabile è perciò la volontà incondizionata nella specie umana, di ricerca, sviluppo e miglioramento.
La stessa natura umana sta nel porsi domande, alla maggior parte delle quali la risposta non esiste oppure è particolarmente astratta, e utilizzare il proprio intelletto per riuscire a raggiungere le soluzioni più soddisfacenti. Anche se, tutti noi lo sappiamo bene, non ci soddisfano mai abbastanza.
Carolina Sprovieri (4B)