Essere premiati dall’Ordine dei giornalisti nel concorso nazionale “Fare il giornale nelle scuole” VIII edizione per il cartaceo e ricevere i complimenti a voce per l’online è una di quelle emozioni forti, di quelle che segnano l’animo umano … Più o meno come raggiungere 65.000 visitatori sul sito online, vedere il primo Umbertimes a colori, o ricevere una e-mail dall’host con scritto che il sito dell’Umbertimes sta per collassare!
Il 3 maggio, quattro coraggiosi (e soprattutto assonnati) redattori dell’Umbertimes, accompagnati dalla professoressa Coccolo e dal professor Pizzala, sono partiti dall’aeroporto di Caselle verso il selvaggio Sud, destinazione Benevento!
E dopo 1 ora di aereo, 2 ore abbondanti di autobus, sono giunti alla meta, un’ondulata cittadina nell’entroterra campano. Il tempo di posare le valigie in albergo e subito ci si reca, non senza aver fatto un’accurata ricerca e prova sul campo delle ricchezze culinarie autoctone (si sa, con la pancia piena si lavora meglio), verso il luogo dove si terrà l’incontro tra le delegazioni delle redazioni premiate, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino, il consigliere dell’Ordine Giovanni Fuccio e il professor Francesco Scolari, pedagogista e docente universitario.
Apre le danze Fuccio con la tipica captatio benevolentiae al pubblico (oltre duecento persone, rappresentanti i migliori giornali scolastici d’Italia, selezionati dall’OdG), seguita dai saluti di Iacopino. La parola passa poi a Francesco Scolari che diventa il protagonista di questa prima parte del Forum degli studenti per una conversazione sul tema “Il giornalismo scolastico – Le ragioni di una continuità.”.
Il discorso si articola tutto sulla questione giornalino online/cartaceo. Quali sono i vantaggi del cartaceo e quali dell’online? Perché quest’ultimo non decolla? Sicuramente un’edizione web ha dalla sua parte il basso costo di produzione in confronto alla carta stampata (poche decine di euro il primo contro centinaia del secondo) e il notevole vantaggio di essere “internazionale” – nel senso che tutti lo possono consultare quando e dove vogliono. I problemi tuttavia sono molteplici: per prima cosa non è un prodotto tangibile, è un archivio potenzialmente infinito, ma allo stesso tempo fragile, deperibile e non sicuro. La carta stampata invece dura nel tempo ed essendo tangibile dà una maggiore soddisfazione a chi produce e legge il giornale scolastico, anche se è difficilmente diffondibile e costoso. In conclusione, il giusto equilibrio lo si può raggiungere facendo un buon cartaceo e un online che faccia conoscere alle persone esterne alla scuola l’edizione su carta e che faccia da contenitore a tutti quegli articoli che sul cartaceo, per problemi di spazio, non possono comparire. In tutti i casi, comunque, il giornalino farà sempre parte della scuola come espressione degli studenti e linfa vitale della scuola.
La seconda parte del Forum, separata dalla prima parte da un buffet darwinista – il più forte mangiava, gli altri si accontentavano delle briciole – invece, è presieduta dal Presidente dell’Ordine, e verte su argomenti meno tecnici e più generali: il giornalismo in Italia, nel mondo e l’attuale situazione informazione/manipolazione. Iacopino inizia il suo intervento spiegando la scelta dell’organizzazione di fare il Forum tra il 3 ed il 4 maggio e su cosa si baserà questa seconda parte; il 3 maggio 1994 è la data scelta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per celebrare la Libertà di stampa. La prima domanda che si affronta nella discussione è la seguente: esiste la manipolazione ai nostri giorni? Sì. La fanno gli stessi giornali, e non solo quelli politici dando una “lettura” della realtà, ma anche i giornali di informazione; questo è dovuto anche al fatto che quasi nessun giornale è proprietà di un giornalista, ma la maggior parte è in mano a società che spesso scelgono quali tipi di articoli pubblicare. Secondo argomento sono le regole del giornalismo. Esistono ancora? Sicuramente, sono solo cambiate. Una volta erano le 5 “W”, adesso sono le 5 “S”: Spettacolo, Soldi, Sangue, Sesso e Sport – visto che quasi tutto, anche e soprattutto nel giornalismo, si basa oggigiorno su meri motivi commerciali.
“E sulle raccomandazioni e i privilegi del giornalismo cosa ci dice?” chiede un intraprendente prof. Pizzala. “Il vero problema – risponde Iacopino – è che i giornalisti sono tanti e sempre più precari, visto che gli editori pagano una miseria e solo al pezzo, limitando i contratti fissi e gli apprendistati. L’albo prova a formare giornalisti attraverso scuole come quella di Torino, però costano; avevamo anche tentato di creare un accesso attraverso le università, ma la proposta deve essere ancora valutata dal Parlamento, ora occupato da altre questioni …
Su questa domanda si conclude questa prima giornata, che ci lascia, alla fin fine, solo con un grande dubbio: “Stasera, dove andiamo a mangiare? Pizzeria o ristorante?”
Nicolò Patanè (4F)