Si son manifestati il caos e la morte:
la realtà m’ha costretto alla staticità,
al guardare senza comprendere.
Un solo istante,
il silenzio assordante è poi svanito e,
volando tra gli inferi e la luna,
camminavo a testa alta,
ascoltando risate vivaci.
Qui m’è concessa l’utopia:
tornato nel mio mondo,
dove i sogni son realtà,
son tornato a credere nell’anarchia.
La pazzia è mia consorte e
l’arte…no, non si fa da parte:
l’arte è la mia amante.
Stefano Castello (5D)
Torino, 17. 1. 2009