Con l’espressione “pubblico ludibrio” si intende dire che qualcuno o qualcosa è messo in ridicolo davanti alla comunità e sottoposto ad una derisione pubblica.
Entro il 2018 Pechino ultimerà una blacklist a livello nazionale per catalogare e svergognare pubblicamente tutti quelli che non sono ancora stati in grado di ripagare i prestiti bancari accumulati.
Tutti i cittadini che non riusciranno a ripianare una situazioni debitoria vedranno il proprio nome, carta d’identità, fotografia, indirizzo e ammontare del debito resi pubblici attraverso vari canali, come giornali, radio, televisione, monitor su bus e ascensori.
L’iniziativa è stata già presa con una serie di progetti pilota in alcune province cinesi, come Guangdong, Jiangsu, Henan, Anhui e Sichuan.
Nella città di Guangzhou, per esempio, i dati personali di 141 debitori sono stati pubblicati su autobus, edifici commerciali e piattaforme d’informazione online, su richiesta delle corti di giustizia locali.
Nel Jiangsu, Henan e Sichuan, invece, i tribunali e gli operatori telefonici hanno realizzato un messaggio automatico che scatta ogni qualvolta si tenti di raggiungere telefonicamente un soggetto inadempiente: “La persona che stai chiamando è stata aggiunta alla lista nera dei tribunali per non aver ripagato i debiti contratti. Si prega di sollecitare questa persona a onorare i suoi obblighi legali“, recita l’avviso.
Nonostante la buona organizzazione e la buona volontà, le possibilità di successo sono piuttosto limitate quando si tratta di persone abituate ad ignorare l’autorità della legge.
I debiti insoluti in Cina sono in totale di 300 miliardi di dollari.
Alla fine la decisione del governo cinese di esporre i debitori al pubblico ludibrio serve solo a dimostrare ai cittadini che il governo ha il potere di fare ciò che vuole e che volendo può non rispettare i diritti dei cittadini. In realtà non è utile a combattere i truffatori, poiché questi possono anche rifarsi un nome e un’identità; quindi alla fine ci rimettono solo le persone oneste che per loro sfortuna non sono in grado di restituire debiti contratti.
Elisa Bellino