Quando la vita ti butta per strada

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Quando la vita ti butta per stradaMi è capitato di passeggiare nelle ricche vie di Parigi, nel Ier o nel XVIème Arrondissement, nei così detti ” quartier chic”. In queste lunghe vie è normale vedere immense code per entrare nei negozi di lusso , dove una borsa può costare minimo 850 euro. Ma sempre nella stessa via davanti all’imponente negozio di Louis Vuitton, dove c’è il voiturier che sta controllando la Ferrari rossa mentre il proprietario sta facendo qualche acquisto, c’è gente che fa la fame! Salta subito nell’occhio il clochard che elemosina davanti alle otto vetrine di Hermes. Questa è la terribile realtà, notare come c’è gente che ha “soldi da buttare” per comprarsi macchine costose e vestiti di alta moda e nello stesso tempo notare giovani che non hanno niente, abbandonati a se stessi o anziani che passano la vita per strada. Spesso queste persone sono i dimessi dal carcere, rifiutati dalla famiglia,i drogati cronici e che non vogliono entrare in comunità di recupero, i senza lavoro; l’ impossibilità di trovare lavoro è una delle cause più frequenti che spingono le persone a girovagare. Dormire in mezzo alla strada, nei vagoni della metro, nelle cabine telefoniche, sotto le pensiline di fermate autobus, sotto i ponti coperti malapena con un cartone: questo succede nella grande ricca e moderna Parigi. Si tratta di nomadi che sopravvivono in condizioni igieniche disastrose, esposti a ogni tipo di malattia. I clochard passano la loro vita a elemosinare all’entrata dei bar, dei negozi, davanti alle chiese, alle scuole chiedendo qualche moneta per comprarsi da mangiare e la maggior parte di essi però una volta racimolate un po’ di monete comprano bottiglie di alcool per scaldarsi dal gelido freddo, per dimenticare i dolori e vivere alla giornata perché purtroppo non aspettano niente e non hanno niente da perdere. Peccato che molti finiscano per morire di overdose; altri invece disperati si suicidano. I senza tetto non costituiscono una categoria sociale ma sono la conseguenza dell’organizzazione della società. Sono vittime di una società organizzata solo per alcuni. Vittime dei ricchi, che fanno spese che sono un insulto ai poveri, che di conseguenza sono vittime di uno Stato che favorisce più chi sta bene che chi sta male. Questo mondo di miseria e solitudine si presenta con 15000 persone senza fissa dimora solo a Parigi. Quando fu eletto ,nel 2006, il presidente Sarkozy promise che con non lui nessuno avrebbe più dormito in strada a Parigi: ma così non è stato. Ci sono troppi vagabondi e nessuno si indigna più di tanto, nessuno si stupisce più: questo piccolo mondo di tristezze e solitudine svanisce agli occhi dei passanti. Ogni clochard si ritaglia il suo spazio vitale, il suo angolo di mondo ed è pronto a difenderlo a tutti i costi. E’ davvero triste e profonda come realtà; notare come la propria vita possa cambiare da un giorno all’altro e ci si possa ritrovare soli, senza una casa, a elemosinare seduto sul marciapiede.

Lucrezia Tabacchin (4B), corrispondente da Parigi, Francia

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