La Nairobi di oggi è definita da tutti gli studiosi una delle città africane più importanti dal punto di vista politico, culturale ed economico. Una delle poche che, a guardare il PIL in continua crescita, sembrerebbe un punto di riferimento per lo sviluppo dell’intero continente nero.
Una magnifica città conosciuta nel mondo non solo per la sua riserva faunistica, caratterizzata dalla salvaguardia del rinoceronte nero, ma anche per il suo centro, caratterizzato da enormi edifici che rispecchiano la ricchezza e la bellezza dell’architettura moderna di questa metropoli.
Dalle recensioni sul web o anche solo facendo due passi nel suo centro ultramoderno si potrebbe quasi definire un secondo Eden.
Si guardino le recensioni degli alberghi, dei ristoranti e delle svariate attività proposte nella città, e poi si guardino, però, le foto del quartiere Slum. Non c’è ombra di dubbio: il governo di Nairobi pare preferire i rinoceronti.
Mentre quest’ultimi hanno assistenza veterinaria, cibo in caso di carestia e delle tettoie per proteggersi, le donne, gli uomini e i bambini del quartiere Slum vivono e lavorano in discarica per riuscire a guadagnare in media 1.50€ al giorno. E non venga da pensare che abbiamo assistenza medica e cibo. Quell’euro e mezzo equivale allo stipendio giornaliero con il quale “sfamarsi”. Da noi, nei bar del centro rappresenta il caffé mattutino.
Sappiamo tutti, o almeno dovremmo sapere, che con 1.50 al giorno non si può vivere. E per chi abita nello Slum l’unico modo per sopravvivere è quello di drogarsi. Non si tratta però di uso di droga come nel mondo occidentale. Proprio così: noi quando abbiamo fame apriamo il frigo e mangiamo, nello Slum si apre la colla e si sniffa.
Le droghe che vanno per la maggiore infatti, sono colla e kerosene. Queste evitano di percepire la fame permettendo di continuare a lavorare per cercare di guadagnarsi un tubetto in più.
Lo scandalo, quindi, non sta infatti nell’uso di droghe, ma nel modo in cui queste sono usate e soprattutto il fine. Come fa un cittadino di uno stato a essere considerato meno di un animale che, se pur a rischio di estinzione, di certo ha un ruolo sociale diverso da quello di una persona?
La scelta di drogarsi per resistere alla fatica quotidiana, che apparentemente sembra “salvatrice”, si rivela invece la scelta peggiore che gli abitanti dello Slum possano fare. Ciò che sembra aiutarli, col tempo, li riduce invece a larve umane. E purtroppo sono destinati a morire atrocemente. I casi di morte più frequenti sono disidratazione ed essiccamento, collasso degli organi interni o suicidi causati da allucinazioni. Un quadro decisamente disumano e allarmante.
Come fa uno stato a definirsi progressista e allo stesso tempo far morire i suoi cittadini? Come è possibile preferire un rinoceronte alla propria popolazione?
Anche se bellissima, non passa forse un po’ la voglia di considerare Nairobi così meravigliosa?
Michele Clerici