Sono fiera di poter dire che ce l’ho fatta.
Sono riuscita a tirare fuori il sogno dal cassetto e realizzarlo finalmente!
Quanto mi ci è voluto? Interi anni.
Anni di sacrifici,anni di studio matto e disperatissimo per dimostrare che questo desiderio me lo sono meritato (sudato, direi).
Ma partiamo dall’inizio.. Bene sono cresciuta nella città di Settimo Torinese,ho frequentato le scuole del quartiere popolare tra la peggiore “flora e fauna” urbana.
Ma durante le scuole medie mi sono resa conto che la realtà della cittadina di provincia non mi bastava più,era stretta,soffocante. Quei tre anni mi sono serviti moltissimo per realizzare che non mi trovavo nel posto giusto.
L’ultimo anno ho cercato disperatamente un liceo il più diverso possibile. E l’ho trovato, il Convitto Nazionale Umberto I. (Per mia sfortuna direte voi)
Ebbene si,sono una di quelle poche persone che hanno effettivamente scelto di frequentare questo liceo.
Quando mi sono stati proposti tutti gli scambi e le nuove materie non ho potuto fare altro che accettare e fare il test per entrare.
Tutto questo,per avere la possibilità di frequentare l’anno all’estero e visitare un altro continente!
Il sogno americano potrà sembrarvi banale,ma per una ragazzina cresciuta alle case Gescal, significa puntare molto molto in alto.
Questi tre anni sono stati un po’ un inferno,per tutte le ore che ho passato a studiare,tutto lo stress e le lacrime, ma non li rimpiango.
Mi hanno portato qui e mi hanno insegnato quanto il duro lavoro paghi, alla fine.
Non mollate mai,perché se ci sono riuscita io,non vedo perché non dobbiate farcela anche voi!
Daniela Pastorino (4D) – corrispondente dagli Stati Uniti