Ripenso a un anno fa, alle foto dei nostri allievi con il premio Nobel Josè Saramago, incontrato pochi mesi prima che morisse. Vedere un gruppo di ragazzi sorridenti, con al centro un uomo importante per la letteratura e la cultura mondiale, mi fa credere nella nostra scuola.
Una scuola che promuove incontri significativi, anche uscendo dalle proprie mura (quanto hanno imparato i nostri allievi da scrittori come Luca Rastello, Mimmo Candito, Michela Murgia!); una scuola che favorisce il dibattito culturale (che dire dell’acceso confronto sul diritto e sui diritti, insieme a Roberto Capra?); una scuola che sostiene la crescita intellettuale e morale dei giovani e dà impulso al loro spirito critico (lo testimoniano i ragazzi che hanno partecipato attivamente a Biennale Democrazia); una scuola che è aperta al mondo (gli allievi tornati dall’India e dalla Turchia non smettevano più di raccontare).
Così quest’anno ricominceremo, incontrando, il 12 novembre, Amos Oz al Teatro Regio, immergendoci in un progetto Comenius che ci permetterà di allargare la nostra coscienza europea, partecipando alle iniziative che celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia, organizzando le Convittiadi e il Convegno degli Studenti del Liceo Classico Europeo.
E non so dove andremo a finire, da qui a giugno.
Perché a noi piace aprire la mente.
Perciò, questa è la scuola che piace a me.
Linda Soglia