Il mio salotto brilla di luce, non è grammaticalmente corretto, ma il lampadario emana un bagliore accecante e le gocce di cristallo che pendono dal soffitto riflettono sfaccettature di infinite sfumature.
Gli eminenti scienziati, ospiti di mio marito, non sono ancora arrivati ma già si sente odore di scienza ed intelletto pervadere tutta la casa.
So che verrò messa da parte e che non mi sarà concesso intervenire, ma mi accontento di ascoltare voci importanti per accrescere il mio interesse.
L’Illuminismo, la scienza della ragione, non vede; è cieca perché non riconosce il mio valore, il valore delle donne.
Arrivano il filosofo e il naturalista, mi baciano la mano e si accomodano sul divanetto di velluto rosso del soggiorno. Mi hanno salutata mi salutano tutte le sere ma passano oltre e non mi rivolgono una parola diversa, non mi coinvolgono nei loro discorsi anche se sanno che sono abbastanza competente per poter obbiettare le loro affermazioni e le loro tesi.
Arrivano i restanti esimi colleghi dell’Università e si inizia a parlare, o meglio, iniziano a parlar ed io li osservo in silenzio ribattendo nelle mente ad ogni frase che non mi convince, urlando nel silenzio il mio disappunto.
Ma ecco il momento che fa traboccare il vaso delle mie umiliazioni: l’esimio, il più sapiente tra tutti gli ospiti, afferma che la donna non ha mai avuto un ruolo determinante nel corso della storia.
Mi alzo, non mi interessa cosa succederà, anche se fossi esiliata dal circolo scientifico che si riunisce nel salotto di casa mia tutte le sere. Mi alzo e parlo senza guardare negli occhi nessuno, senza dedicare attenzione agli sguardi che condannano la mia audacia e il mio coraggio, perché tutti nella stanza sanno che so di aver ragione e che ho intenzione di difendere ciò in cui credo a costo di perdere la falsa stima che quegli esseri chiusi e incoerenti nutrono nei miei confronti.
Mio marito ha uno sguardo stupito e atterrito: non mi capisce e scorgo, dal movimento delle sue labbra, che si vergogna di me e delle frasi pungenti che sto pronunciando.
Forse le donne non hanno avuto una grande visibilità nel corso della storia ma sono certa che sia solo perché il nostro intelletto è stato arginato dagli uomini.
Da oggi in avanti nessuno potrà più dire cose simili perché ribellandomi, io sono diventata parte integrante della storia.
Beatrice Cagliero (1B)