Reportage fotografico da Auschwitz

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Foto di Stefano Castello (5D)

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Alla scoperta della banalità del male 

 27 gennaio: settecento ragazzi della città e della provincia di Torino s’incontrano in tarda mattinata in una sala del cinema del Lingotto per ricordare insieme lo sterminio nazista e per prepararsi al viaggio che li attende.

All’assemblea appositamente organizzata per l’occasione hanno preso parte il Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, che ha esortato i partecipanti a non dimenticare ciò che ha prodotto la storia e a rappresentare adeguatamente la nostra regione. Alessandro Givone, organizzatore del progetto e dell’animazione, insieme al presidente di Terra del Fuoco Michele Curto hanno poi ripercorso la storia della loro associazione, dimostrando ai loro spettatori come sia semplice azionarsi al fine di rendere la società migliore, augurando a tutti, infine, di vivere un’esperienza significativa e stimolante. L’assemblea si è conclusa con l’intervento di un ex partigiano e di alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo che sono riusciti, attraverso la narrazione delle loro storie, a smuovere gli animi di coloro che si accingevano a partire.

Lasciata la sala del cinema in cui si è tenuta l’assemblea, i ragazzi si sono recati alla stazione di Porta Nuova, dove al binario 21 li attendeva un interminabile treno che li avrebbe condotti fino a Cracovia. Consumato il pranzo al sacco sulla banchina del binario, era ora di partire!

Durante il viaggio numerose sono state le attività di gruppo, il cui scopo era la riflessione riguardo al passato e alle sue ripercussioni sul presente e, probabilmente, sul futuro.

Dopo ventiquattro ore di viaggio, arrivati alla stazione Płażow di Cracovia, i vari gruppi in cui si erano suddivisi i ragazzi si sono sistemati nei rispettivi ostelli, sparsi in tutto il centro storico della città polacca. Lasciati i bagagli e rinfrescatisi, i ragazzi hanno liberamente visitato le attrazioni turistiche del luogo, concedendosi poi un po’ di relax in uno dei molteplici pub che animano la città mitteleuropea fino al momento della cena, condiviso tutti insieme in un tipico ristorante locale.

Dopo aver assaggiato le specialità polacche, i ragazzi hanno assistito ad uno spettacolo realizzato dal regista valsusino Marco Alotto, il cui particolare intreccio prevedeva la narrazione fantastica della storia di due bambini vissuti nel periodo nazionalsocialista a Berlino, parallelamente a quella della fiaba dei Fratelli Grimm “Hansel e Gretel”.

Il programma del giorno successivo prevedeva la visita ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, alla quale ha preso parte anche il sindaco della città di Torino Sergio Chiamparino. La desolazione dei campi, i documenti del museo, le sette tonnellate di capelli, le innumerevoli paia di scarpe, le foto dei prigionieri e le tantissime valigie dei deportati non hanno lasciato indifferenti i visitatori, che hanno mostrato la propria commozione durante la celebrazione commemorativa al mausoleo di Birkenau. Con quest’ultima, che ha visto la partecipazione attiva non sono degli studenti piemontesi e del Primo Cittadino torinese, ma anche quella dei rappresentanti di una delle comunità rom di Torino e dei ragazzi non udenti, si è conclusa la giornata.

Tornati a Cracovia, dopo aver cenato in un altro locale polacco, i ragazzi hanno assistito alla proiezione di un film intitolato “Come un uomo sulla terra”, regia di Andrea Segre e Dagmawi Yimer, che ha fatto riflettere gli spettatori riguardo all’informazione che ci perviene, molto spesso setacciata, nonché alle realtà “naziste” dei giorni nostri, le cui vittime sono spesso immigrati, soprattutto africani.

L’ultimo giorno prima della partenza tutti i ragazzi si sono divisi in gruppi e hanno svolto attività di rielaborazione su ciò che avevano avuto modo di vedere, sulle emozioni private e sulle loro aspettative future. L’esito del laboratorio è stata la riscoperta di un’innata volontà d’impegno sociale e civile da parte degli studenti, che hanno unanimemente deciso di abbracciare la cosiddetta “zona grigia”, quella dell’indifferenza e dell’omertà. Al laboratorio sono seguite due assemblee plenarie, durante le quali si è discusso sul razzismo nazionalsocialista e odierno, convenendo sul fatto che è inammissibile la teoria delle razze promossa da scienziati tedeschi nella seconda metà del XX secolo, accettata da numerosi cittadini europei allora come oggi.

Sabato 31 gennaio, dopo l’ultima notte trascorsa insieme dapprima nei locali e poi negli ostelli di Cracovia, i ragazzi si sono preparati per il ritorno a casa: come all’andata le ventiquattro ore di viaggio sono state scandite da vari laboratori, discussioni e riflessioni.

Pur essendo lungo e stancante, il viaggio ha arricchito e aperto gli occhi a molti giovani, i quali hanno deciso di manifestare sin da subito, giunti a Porta Nuova, il loro desiderio di cambiamento e di uguaglianza distribuendo volantini informativi ai passanti e leggendo i pensieri scritti da alcuni ragazzi durante il viaggio.

Ad Auschwitz e a Birkenau probabilmente nessuno ha trovato risposte ma, anzi, si è posto nuove domande. Ciò che si prova lì, in quella distesa fredda e innevata che ha visto le sofferenze di milioni di persone, non svanisce, ma è eterno: ciò che si vede ad Auschwitz e a Birkenau non si dimentica.

 

Gerta Beqiri, Stefano Castello (5D), Francesca Malandrone (4 C), Lorenzo Eula (2 E)

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