Le elezioni politiche sono alle porte e la campagna elettorale è cominciata. Non si riesce ad accendere la televisione o la radio per cercare una trasmissione a scopo culturale o di svago senza che compaiano sullo schermo i visi dei candidati che discutono sulle linee guida da adottare per portare lo Stato fuori dalla depressione in cui si trova o su come sia necessario riformare le leggi sulla giustizia e sulle modalità elettorali per garantire trasparenza e stabilità.
Non si mette in discussione il ruolo della politica, necessaria per la ricerca di prosperità economica e sociale, ma l’eccesso di invadenza rischia di distogliere le persone dalla funzione che questa ricopre.
Indipendentemente dalle inclinazioni politiche personali, vedere o sentire in continuazione le parole di illustri personaggi che dibattono e si scambiano accuse dopo poco tempo può portare a chiedersi se sia veramente questo la base del dibattito e della politica.
Le scene a cui oggi assistiamo non rendono giustizia all’antica arte del dibattito che i Greci hanno elaborato e che ci hanno trasmesso.
I giovani che cercano di percorrere la strada di una carriera politica vengono scoraggiati dall’andamento odierno della politica che ci mette sotto una luce negativa nei confronti dell’opinione internazionale.
Bisogna insegnare alle nuove generazioni l’arte del dibattere nel rispetto reciproco e senza alzare la voce, solo così si potrà creare una generazione di politici nuovi.
Inoltre oggi la politica non è soltanto questione di parole e di fatti ma anche di finanza perché qualunque parola pronunciata da uno dei molteplici candidati influisce sui titoli di borsa italiani; si crea una vorticosa sinusoide che si basa su ciò che dice chi detiene il potere o chi ambisce ad averlo. Quindi le loro supposizioni, ipotesi, accuse, “piani” rischiano di trascinarci sul fondo più di quanto non faccia già la crisi dei mercati.
Uno dei pochi lati positivi è che con l’ampliamento della scena politica aumenta anche lo spazio dedicato alla satira: ci sono appuntamenti ricorrenti su numerose reti televisive che hanno come protagonisti comici che mettono in ridicolo i principali volti di questo tira e molla elettorale.
Pensandoci, dopo aver assistito ad ore di estenuanti dibattiti, forse è meglio cambiare canale e farsi due risate con la Littizzetto.
Beatrice Cagliero (1B)