… Anch’io avevo una visione astratta riguardo il sentimento d’amore …
In realtà, è rimasta una parte di me che, in qualche modo, ricerca l’amore sublime. Ma questa si cela nel mio sensismo e nel mio sentimentalismo.
La mia razionalità, invece, mi impone di valutare e cogliere gli aspetti più concreti del sentimento. Mi costringe a viverlo in modo razionale.
Io non condivido l’idea che l’amore sia esito di un’assoluzione permeata d’egoismo. Forse perché condivido poco il concetto di amore assoluto, nonostante la mia incessante ricerca di esso… (L’esperienza insegna…).
L’amore assoluto è incompatibile con la realtà in cui ci muoviamo perché non è possibile vivere un amore assoluto: siamo noi, inoltre, che gli attribuiamo questa connotazione.
La volontà di trasferire in un’immagine assoluta / perfetta i nostri desideri non corrisponde per forza all’amore; potrebbe trattarsi anche di una passione (per qualsiasi cosa) in cui riponiamo la nostra essenza allo stato puro.
L’oggetto o l’amato/a non può essere adattato/a alle nostre esigenze, altrimenti l’amore assoluto potrebbe anche concretizzarsi nella realtà e si cadrebbe nella contraddizione.
Inoltre, penso che, almeno nella fase iniziale del processo evolutivo d’amore, non si ha la tendenza di cercare di aderire l’amato/a alle nostre esigenze; bensì, l’esatto opposto: si cerca, invece, di adattare noi stessi alle esigenze dell’altra persona, trasformandoci in un essere che trascende la realtà. E così, la nostra essenza emerge e prescinde la maschera che indossiamo rivelando ciò che siamo in profondità…
Per quanto riguarda l’estremizzazione dell’amore in amicizia: non condivido. Non tanto perché l’idea sia sbagliata di per sé, ma piuttosto perché sono due sentimenti assolutamente diversi: diverso è il modo di vivere ciascuno dei due rapporti, diverso è l’approccio nei loro confronti e diversi i segni che lasciano nei nostri cuori…
Poi, l’amore non può essere identificato come estremizzazione in amicizia anche perché ciò implicherebbe una corrispondenza biunivoca tra amore e amicizia, ma: l’amato/a può essere o non essere un/a amico/a; mentre l’amico/a non può essere mai l’amato/a, altrimenti diventerebbe tale.
Infine, bisogna anche fare una distinzione tra le diverse forme dello stesso sentimento. L’amore può assumere diverse sfumature: dalla semplice cotta all’amore platonico; dall’infatuazione all’amore passionale…
Per ciò che concerne la luce della Verità e l’ombra del Tempo: perché non può esistere una conciliabile unione? Se per Verità intendiamo l’assoluto ed il Tempo l’altro estremo, allora dovrebbero far parte di una stessa categoria.
E perché il Tempo dovrebbe annientare la Verità? Esso si protrae in uno scorrere inesorabile; è in grado di eliminare ferite e disguidi; ma se attribuissimo alla Verità un valore assoluto, essa dovrebbe trascendere il Tempo e lo Spazio.
In conclusione, l’armonia perfetta non si verifica quando il Tempo scorre sotto la luce della Verità; bensì, quando la Verità si manifesta nella sua concretezza assoluta e prescinde ogni forma di categoria. Così, come l’amore si realizza nell’Assoluto quando l’armonia perfetta sprona l’Essenza di un individuo a ricongiungersi e a compararsi a quella della persona amata.
Per quanto riguarda l’invito finale, più che calarsi nella luce della Verità e nell’ombra del Tempo, bisognerebbe obliarsi nella fiumana di sentimenti che solo la passione o l’irrazionalità può causare…
Questo non significa mettere da parte la ragione, ma semplicemente far emergere l’altra parte di se stesso, quella che la razionalità assoluta cela nelle segrete viscere del proprio Io.
Questo, per vivere a fondo le emozioni, che non sono altro che uno sfogo del proprio inconscio.
Xin Zanello (5A)