RAZZISMO…uno degli argomenti più trattati dai mass media nelle ultime settimane…
Le aggressioni di cui sono stati vittime a Rosarno un gruppo di braccianti agricoli provenienti per lo più da paesi africani hanno riportato alla luce un problema presente in Italia da molti anni.
L’emigrazione dai paesi extra-europei è certamente aumentata negli ultimi anni; molte sono le persone che varcano i confini del nostro territorio, sovente approdando sulle coste meridionali, ma anche giungendo via terra soprattutto attraverso le regioni del nord-est. Sono persone che fuggono dalla povertà, dalle persecuzioni politiche, per le quali l’Italia è solamente un territorio di transito verso altri paesi europei.
Una seria politica di accoglienza probabilmente non è mai stata adottata e va ricordato come proprio i lavori più umili siano ormai delegati agli immigrati: la raccolta della frutta e della verdura, lavori di facchinaggio e nelle imprese di pulizie… È importante ricordare che molti sono quelli che nelle nostre famiglie si dedicano alla cura di anziani, di malati, di bambini e conducono la casa di lavoratori e professionisti che non hanno il tempo di occuparsi delle faccende domestiche.
Le difficoltà che incontrano le persone di buona volontà per essere in regola sono davvero tante e probabilmente la maggior parte degli immigrati lavora “in nero”. Questa condizione permette uno sfruttamento del lavoratore che viene sottoposto a condizioni di lavoro disumane e permette ai datori di lavoro disonesti di arricchirsi con la loro fatica.
Molte sono anche le persone che ne approfittano affittando loro posti letto in scantinati e garage a prezzi molto alti e in condizioni igieniche precarie. In mancanza di una legge che regoli l’immigrazioni le situazioni di abuso sono molto diffuse ed aumenta l’intolleranza nei confronti del diverso.
L’alterofobia è un fattore culturale, si ha paura di ciò che non si conosce! Nei paesi in cui le politiche di integrazione sono state portate avanti con impegno e serietà, l’integrazione nelle scuole e negli ambienti di lavoro è diventata una risorsa e un’occasione di crescita.
La mia esperienza personale mi ha insegnato che un compagno di scuola con gli occhi a mandorla è un compagno come tutti gli altri e la bambina asiatica arrivata nella mia scuola materna molti anni fa è diventata una delle mie migliori amiche. Parlando di lei non mi è mai venuto in mente di dire “la mia amica vietnamita” e di fronte alle discriminazioni fatte da altri miei amici che non la conoscono mi sento in dovere di difenderla. Questo per dire che prima di giudicare le persone immigrate bisogna conoscerle per ciò che sono, affrontando la paura del diverso che incombe sulla nostra società.
Dobbiamo inoltre ricordare che molti dei nostri nonni e bisnonni sopratutto nel primo dopoguerra hanno dovuto emigrare per cercare lavoro e migliori condizioni di vita… anche noi italiani siamo stati degli immigrati!
In tutto il mondo le persone si muovono ed è nella natura umana spostarsi alla ricerca di migliori condizioni di vita quindi di un lavoro; è scritto anche nella costituzione italiana che la nostra è una repubblica fondata sul lavoro. Alla nostra carta costituzionale si è anche ispirata la dichiarazione dei diritti dell’umanità.
Virginia Bellini (2B)