Lunedì mattina. Energia, coordinazione, potenza, velocità. Gli atleti sono carichi, pronti a far scorrere adrenalina. E’ questo che principalmente ci si aspetta da un evento sportivo in effetti. Ma anche un altro tipo do sfida sorge tra le mura del pala olimpico di Bardonecchia in occasione delle Convittiadi: il torneo di scacchi. Il torneo si sviluppa in otto turni, seguendo il sistema svizzero: si cerca di accoppiare di volta in volta i partecipanti con avversari che hanno accumulato un uguale numero di punti (in mancanza con chi ha il punteggio più vicino); è adatto per tornei con un elevato numero di giocatori e un limitato numero di turni, in cui non è possibile fare incontrare ciascun partecipante con tutti gli altri. La competizione si concluderà mercoledì mattina e, oltre a decretare un vincitore per categoria, verrà stilata una classifica per convitti basata sui punteggi accumulati dei singoli giocatori.
A primo acchito può sembrare fuori luogo come attività, ma basta entrare nella sala delle scacchiere per ricredersi: 121 ragazzi sia della categoria Small (76 biennio scuole medie) sia della Categoria Large (45 biennio scuole superiori) si preparano ad affrontare il primo girone di qualificazione. Trenta mosse e un minuto per battere l’avversario, mosse di assoluta concentrazione, di previsione, di riflessione, di calcolo. Una battaglia che mette alla prova molto più di quanto ci si immagini la capacità di analisi e soprattutto i nervi saldi dei giovani partecipanti, che nonostante il tempo limitato non possono lasciarsi andare e compiere mosse impulsive. E comincia la sfida.
Eugenia Beccalli