“Riccardo III” del Laboratorio Teatrale di Marco Alotto – Licei del Convitto
“Miles gloriosus” del Festival di Teatro Classico – Teatro Erba di Torino
“Riccardo III” e “Miles Gloriosus” sono due opere teatrali scritte rispettivamente da Shakepeare, famoso drammaturgo inglese del Seicento, e Plauto, famoso commediografo della Roma repubblicana. Questi due lavori, pur sembrando molto simili (sempre teatro è!), hanno un fine completamente diverso.
Il “Riccardo III” fu scritto per suscitare nel pubblico emozioni molto profonde e per far riflettere; il “Miles Gloriosus” invece fu scritto al solo scopo di far ridere, per giunta un pubblico di soldati, impegnati quasi sempre in operazioni militari.
Io ho avuto la fortuna di partecipare come comparsa alla messa in scena del “Riccardo III” e ho notato che c’erano scene eramente difficili da capire; se poi si capivano totalmente, si era invasi da emozioni difficili da spiegare. L’autore, infatti, non ha scritto l’opera per divertire il pubblico ma per farlo riflettere su eventi storici, farlo emozionare e in alcuni casi addirittura turbarlo.
Il “Miles Gloriosus”, in italiano ” Il soldato fanfarone”, invece, è uno spettacolo umoristico con molte scene in cui basta una sola parola per far ridere il pubblico.
In questo ambito il regista della rappresentazione a cui ho assistito è stato aiutato molto dalla componente tecnica: infatti sia le musiche di sottofondo che le luci erano usate a suo favore. Nel “Riccardo III” in quasi tutte la scene c’erano delle luci molto scure e una musica con una tonalità molto grave che rattristiva e nello stesso tempo faceva ascoltare ogni parola detta dagli attori. Nel “Miles Gloriosus” invece, c’erano delle luci molto chiare e a volte delle musichette allegre che rilassavano. Si può affermare quindi che sia le luci che la musica sono aspetti molto rilevanti e utili in uno spettacolo.
Nel “Miles Gloriosus”cui ho assistito il regista, a me sconosciuto, pur di divertire il pubblico ha inserito nel copione delle battute comiche che non hanno niente a che fare con il testo originale, come stupidi commenti su squadre di calcio. Il copione del “Riccardo III” invece, nello spettacolo in cui ho recitato, è stato semplicemente tradotto in italiano.
Avendo visto entrambi gli spettacoli ho potuto anche notare come si comporta il pubblico; durante il “Riccardo III” non ho sentito nè commenti nè risate, escluso una scena, durante il “Miles Gloriosus”, invece, ci sono stati momenti in cui il pubblico rideva anche per qualche decina di
secondi, mentre gli attori sorridevano aspettando il silenzio: due atteggiamenti alquanto diversi.
Si può affermare quindi che il “Riccardo III” sia una tragedia, perchè lo scopo è quello di suscitare emozioni nel pubblico; il “Miles Gloriosus”, invece, è una commedia, perchè lo scopo è far divertire il pubblico. Anche se questa affermazione apparentemente è molto semplice, Aristotele non ha detto qualcosa di tanto diverso, dice la mia professoressa.
Lorenzo Mastrorosa (2F)