Lo spettacolo “Sentiamo segnando” è la storia di una storia che non può essere raccontata, che non finisce mai. Continue interruzioni date da esterni impediscono il continuare di una frase che allo spettatore suona ripetitivamente come “Ciao sono Eleonora, sono una convittrice, questo spettacolo è stato creato da sordi e udenti insieme”. La frase continua a essere ripetuta quasi a rendere quell’unica battuta come l’unico messaggio trasmissibile: due mondi paralleli come quello dei sordi e quello degli udenti che lavorano ad uno scopo comune: quello di divertire. Questo sentore è sottolineato da battute azzeccate che rendono i quasi quaranta minuti di spettacolo particolarmente piacevoli. La recitazione dei ragazzi del Convitto Nazionale per sordi di Torino è supportato da una traduttrice istantanea che mantiene conversazioni in lingua dei segni o in parole a seconda di chi ha necessità di essere capito. Lo spirito delle Convittiadi è riuscito ad influenzare anche il teatro, facendo capire che nessuna difficoltà può definitivamente ostacolare la comunicazione interpersonale o la realizzazione di qualcosa di obiettivamente bello. Così lo spettacolo si conclude con l’inchino di due generi di attori diversi acclamati da mani vibranti e applausi.
Nastassia Aldanese
Simona Tamburri