Serata d’altri tempi

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Black&White Service Team

Black&White Service Team

19.30. La cucina trema. Cuoco e assistenti si guardano sbigottiti. I muri settecenteschi vibrano, risuonano di un tam tam degno dell’arrivo del generale Custer. Attimi di panico collettivo. Poi, i più coraggiosi s’affacciano sul corridoio che immette al refettorio. Occhiate titubanti a destra e sinistra. Nessuno! Altre vibrazioni e voci nascoste provengono dalla porta del bagno, una decina di metri più in là. Ognuno si arma alla meglio. Chi un piatto, chi due mestoli (uno per mano), chi una caraffa di vetro. Lentamente si avvicinano alla fonte di rumore. Lentamente ci si rende conto che, perlomeno, non è un terremoto. La porta del bagno, d’improvviso, smette di tremare. Un istante d’irreale silenzio cala tutto intorno. Attimi. Di colpo si spalanca la porta. Per poco il cuoco non ci resta secco. Sbuca una testa, poi un braccio. Un sorriso da panoramica dentaria guarda preoccupato l’aiuto cuoco paralizzato con i due mestoli ben saldi tra le mani. Uno alla volta 22 pinguini bianchi e neri  escono dalla tana. Trasformati dalla quotidiana abitudine a jeans e maglietta. 22 camerieri nuovi di zecca, ovviamente irregolari! Sospiri di sollievo di tutto il personale di cucina, sorrisi maliziosi immediati dai professionisti che, per una sera, saranno a riposo. Partono le prime squadre con i carrelli, i rinforzi arrivano con piatti e bicchieri, gli ultimi (c’è sempre chi fa il furbo quando è ora di lavorare) fanno finta di niente e allegramente parlano tra loro come a organizzare chissà quale servizio. Gli invitati arrivano alla spicciolata: genitori, fratelli, sorelle, nonni, anche professori  (almeno qualcuno), prendono posto in un refettorio pronto a ricevere l’ultimo atto di uno scambio in via di conclusione. I corrispondenti polacchi, tra il divertito e il preoccupato, osservano sorridenti i loro compagni italiani che tra gonne attillate, tacchi e cravatte annodate di fretta, stanno per servirli dell’ultima cena italiana. Tutto è pronto. I genitori si sono dati da fare e ogni ben di Dio è solo lì che aspetta di essere adagiato sui piatti da portare, uno ad uno, sui tavoli. Il Black&White Service Team (leggasi anche i 22 pinguini di prima che per poco non fanno morire d’infarto il cuoco) partono alla carica con qualche rigolo di sudore che comincia ad inamidare i colletti bianchi ben stretti. I primi piatti raggiungono sani e salvi la propria destinazione, i secondi pure … tutto fila incredibilmente liscio! Stupore generale che cresce momento dopo momento. Gli stessi genitori stentano a riconoscere i propri figli! Figuriamoci i prof! Così abituati alla quotidianità casual dei loro pargoli, si rendono conto a fatica della palingenesi. La professionalità degli improvvisati camerieri, tuttavia, lascia di stucco l’intera sala. Inaspettatamente non c’è movimento non studiato, non c’è particolare non curato. Davvero una gran bella sorpresa! Peccato che debba finire in fretta. Peccato che domani si tornerà a far la coda ognuno con il proprio piatto in mano. Idea! E se ogni giorno, a turno, le classi si nascondessero nei bagni adiacenti la cucina; ci rimanessero per pochi minuti per poi uscire a gruppi di pinguini; si armassero di carrelli e tutto il necessaire; servissero i commensali con lo stesso entusiasmo, la stessa professionalità e la stessa simpatia della 3C … per regalarci ogni giorno un pranzo d’altri tempi?

Carlo Pizzala

B&W ST

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