Lunedì 2 maggio. Sono le otto e trenta esatte quando i fischi degli arbitri, all’unisono, danno inizio alla grande sfida a gironi che vede coinvolte ben trentacinque squadre di calcetto provenienti da tutt’ Italia. Se, magari: un mega ritardo da parte degli arbitri federali di circa mezz’ora ha fatto sì che le otto squadre in campo abbiano dovuto prolungare il loro riscaldamento. Ciò, tuttavia, non ha fatto altro che rendere gli incontri bollenti sin dall’inizio.
Ora, uno alla volta, le squadre hanno dato il calcio di inizio e mostrano subito l’aggressività e lo spirito di squadra giusto per non annoiare nessuno spettatore: il tifo ( in particolare quello di Cagliari) non riesce a star seduto e, fra cori e urli, non mancano le sgridate degli allenatori ai panchinari, alternati a quelle ai giocatori… Sì, in effetti gli allenatori erano decisamente più tesi dei giocatori.
La mattinata si è conclusa con circa due ore di ritardo, e, anche se agonizzanti sotto il sole e affamati come lupi, abbiamo assistito a moltissimi incontri avvincenti, ognuno caratterizzato dalle tattiche personali di ogni allenatore, dalle pillole di saggezza e i discorsi commoventi che ti fanno vincere all’ultimo minuto. Non sono mancate, infatti, le rimonte al secondo tempo e le vittorie schiaccianti. Da ricordare, in particolare, la partita a senso unico terminata con la trionfale vittoria da parte di Roma su Venezia della categoria small per dodici reti a uno.
Di pomeriggio, dopo il dovuto pranzo, si torna in campo con un clima decisamente diverso: pare che l’unica cosa importante sia diventata il “vincere” , o comunque trovare ogni singolo pretesto per dare quel minimo vantaggio alla propria squadra che, sentendo i propri allenatori e compagni abbandonarsi a proteste ridicole o offensive, ovviamente andava sempre più perdendo lo spirito di squadra, la concentrazione in campo e la voglia di giocare per confrontarsi con la squadra avversaria, senza limitarsi all’ affermazione antisportiva per eccellenza “ uccidiamoli!”.
Quasi ogni incontro si è terminato con proteste rivolte agli arbitri e minacce di ricorsi su ricorsi; diversi risultati di gara, infatti, sono tutt’ora incerti nell’attesa di nuove disposizioni in caso di ricorsi approvati.
Tuttavia non dimentichiamo le prestazioni assolutamente perfette da parte di Roma categoria large e Cividale del Friuli categoria small che hanno concluso i loro scontri a rete inviolata, entrambi segnando ben dieci reti ai rispettivi avversari. Tutto sommato, in ogni caso, non ci sono stati problemi gravi durante i vari incontri grazie al buon arbitraggio e ad una parte di allenatori che, ricordando e promuovendo lo spirito delle Convittiadi, hanno deciso di schierarsi dalla parte del divertimento, del gioco di squadra e della sportività, assumendo automaticamente anche la figura del “ buon esempio” che un professore dovrebbe dare ai suoi allievi.
Insomma, questa giornata è stata davvero intensa sui campi da calcio. Nell’aria, un clima di battaglia continua si è avvertito durante tutte le partite, e alla fine di queste, proprio come alla fine di una battaglia il territorio è cosparso di sangue e cadaveri, il campo da calcio era cosparso da tappi di bottiglie, relitti delle bottiglie stesse, pettorine, cinesini e conetti sparsi, per non parlare poi del paio di scarpe ( sì, tu che non riesci a trovare un paio di scarpe, è lì che le puoi trovare) abbandonato a bordo campo. Tutto sommato, qui ai campi di calcio è stata una giornata piena di sfide, di confronti e di calcio come ai veri appassionati piace vederlo: senza gioco sporco, insulti di vario genere e risse. Le polemiche possono essere smorzate tramite lo sport stesso ( questa sì che sarebbe una vittoria trionfale!), quindi noi non ci preoccupiamo, per ora.
Luigi Botta