“No! Basta! Smettila, lasciami!”
“Dammi la borsetta! Subito! Muoviti!”
E la signora cadde. L’uomo se ne andò correndo più in fretta che potesse poiché le urla della donna richiamarono l’attenzione di molti.
Corse, corse e corse ancora prima di arrivare ad un semaforo, rosso per giunta, che attraversò senza pensieri, sempre correndo. Ad un certo punto sentì inchiodare un’auto che andava di fretta e guardando il conducente vide che lo stava fissando, probabilmente l’uomo era un familiare del donna scippata precedentemente. Continuò a correre, urtando le persone e cercando di seminare quell’auto più in fretta possibile. Ce l ‘aveva quasi fatta e poi il colpo, il volo e il freddo e duro parabrezza di un’auto parcheggiata lì vicino. La testa gli si fracassò ed aveva delle schegge incastrate nel cranio, o in ciò che ne rimase. Aveva ancora la borsetta stretta in mano, poi sentì la portiera di un’auto, probabilmente quella che l’aveva colpito, sbattere ed una voce, profonda e alquanto nervosa, che gli urlava qualcosa simile a: “Questo è quello che ti meriti, feccia!” ed infine percepì uno sputo sulla faccia. Le palpebre divennero pesanti e si chiusero, per sempre.
Chi lo sa cosa abbia spinto questo ragazzo a scippare quella donna. L’ unica spiegazione che si possa dare a questo tragico evento è che, come in fisica ogni azione ha una reazione uguale e opposta, questo succede anche nella vita. La vita è la sfida più grande che che noi abbiamo, perché sprecarla compiendo azioni evitabili? Solo perché l’ uomo è attratto da ciò che è proibito, per provare l’ ebbrezza della trasgressione.
Perché l’ uomo è fatto così e non può cambiare se stesso, o sì?
Fabio Cannizzo