Finalmente era arrivato il giorno che tutti aspettavamo.
RAGAZZIIIII….SI VA IN SCENA!!
Non sapevamo ancora quando avremmo dovuto recitare, ma in ogni caso non sapevamo le parti.
Dopo esserci ritrovati tutti insieme nell’auditorium di DOGUBAYAZIT, dove i bimbi turchi ci avevano accolto con il loro solito motto:”PHOTO??!!!?”, e dopo aver superato qualche problema tecnico, eravamo riusciti a vedere un video di presentazione sulla Turchia e il nostro spettacolo teatrale.
Mentre ci dirigevamo verso il famoso e unico ristorante di Dogubayazit, sul pulmino eravamo tutti impegnati ad imparare bene la nostra parte, per evitare di fare una brutta figura, nonostante la breve durata delle battute.
“Mangiati, bevuti e digeriti” ripartivamo col nostro buffo pulmino, guidato dallo spericolato autista, insieme al “mitico” Borat, e arrivavamo a ISHAK PACA. Eravamo rimasti tutti meravigliati dal suggestivo panorama, reso ancora più straordinario dalla “fresca” luce del sole. Tutto ciò era naturalmente accompagnato dal grande affetto dei nostri ospiti turchi.
La prof. Nosotti celava senza riuscirci la sua agitazione, scaturita dalla scoperta della dura realtà dei fatti: “NON SAPEVAMO LE BATTUTE A DIECI MINUTI DALL’APERTURA DEL SIPARIO!!
TRAGGGEEEEDIA TUUUUUUUUUURCA”
Lo spettacolo era iniziato e nonostante la nostra agitazione eravamo riusciti a portare a termine il nostro lavoro spinti dall’onda delle emozioni nel vedere quei piccoli bambini così piccoli ma tanto GRANDI nel cuore.
Intense le emozioni che provenivano dal pubblico: le madri commosse riprendevano con il cellulare ogni minimo particolare, quasi insignificante agli occhi di chi la sensibilità l’ha persa da tempo, ma così prezioso per coloro che la vita la conoscono bene.
Lo spettacolo era finito!!!….All’insegna della sincerità c’è da dire una cosa:
“MA QUELLE BATTUTE, CHI LE AVEVA MAI IMPARATE?!?!!!??
Senza gobbo e senza le occhiate infuocate della Nosotti ci saremmo persi, anzi ci saremmo nascosti sull’Ararat!!!!
Stavamo rientrando alla base, dopo lo scambio caloroso dei convenevoli e flash ripetuti per immortalare quei momenti, stanchi per la giornata, ma tanto ricchi nell’anima per le emozioni e l’esperienza accumulata che non dimenticheremo mai.
Dopo una scorpacciata di riso e dopo le solite 25 tazze di Cai, non ci rimane che dire un’ultima cosa: “Buona notte, Luna che splendi nel cielo turco…”
Homer Simpson direbbe:
“MIIIITICOOOOOOOOOO”
Giorgia Rogina (3D)