“Sicuramente” parlando … con la prof.ssa Garello

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Le nostre inviate con la prof.ssa Garello

Le nostre inviate con la prof.ssa Garello

Abbiamo incontrato la prof.ssa Elena Garello, Addetta al Servizio di Prevenzione e Protezione del nostro Istituto. Ci ha gentilmente e pazientemente illustrato le normative che regolano i cambiamenti che tutti abbiamo vissuto fin dall’inizio dell’anno scolastico (e che hanno suscitato non poche lamentele tra studenti e personale di servizio). Ci ha poi fornito le informazioni basilari che dobbiamo conoscere per quanto riguarda la sicurezza della nostra scuola, riservandoci non poche sorprese.

 

Quali sono e in cosa consistono i cambiamenti introdotti quest’anno nell’ambito della sicurezza?

In data 9 aprile 2008 è entrato in vigore il decreto legislativo n°81, sulla falsa riga del decreto 626 del ’94. Questa nuova norma di legge prevede l’inasprimento delle sanzioni in caso di trasgressione delle norme e l’individuazione delle figure responsabili della sicurezza. La spartizione dei compiti è organizzata secondo una struttura piramidale al cui vertice si trova il DL -datore di lavoro- (nel nostro caso il Rettore), il quale ha il compito di nominare i sottoresponsabili, fatta eccezione per il rappresentante dei lavoratori (eletto su base sindacale).

 

Quindi è stata nominata e non ha scelto lei di assumersi l’incarico?

Sì. Però c’è da aggiungere che il responsabile viene scelto in base a requisiti particolari come, nel mio specifico caso, può essere una laurea in architettura …

 

Riassumerebbe tale incarico?

Sì, perché è una cosa a cui tengo molto. Vorrei però che ci fosse più collaborazione. Dovete sapere che c’è, senza mezzi termini, una “scarsa cultura della sicurezza” che si manifesta soprattutto nella limitata informazione (ad esempio dal 2003 non si effettuano più corsi di formazione ed esercitazioni nelle classi).

 

Dunque ha riscontrato poca collaborazione?

Più che altro tanta fatica. La burocrazia soffoca quella che potrebbe essere una soluzione rapida del problema. In più non tutti sono disposti ad assumersi degli incarichi che possono renderli antipatici agli altri -ad esempio multare colleghi ed alunni sorpresi a fumare-

 

Quali sono le informazioni base che dobbiamo sapere circa la sicurezza nell’Istituto?

Tutto ciò che volete sapere sulla sicurezza lo potete trovare nella bacheca situata al primo piano nel corridoio della Segreteria, mentre tutte le informazioni più dettagliate sono situate nel corridoio della contabilità in un armadio che comunque è accessibile a tutti previa richiesta al responsabile.

 

In caso di emergenza gli studenti dell’ultimo piano, dopo essersi radunati in “piccionaia”, come possono uscire dall’edificio?

L’evacuazione dell’ultimo piano è suddivisa in due momenti: prima ci si raduna in “piccionaia” (identificata come Luogo Statico Sicuro) poi, a seconda della vicinanza della propria classe alle scale, si scende.

Bisogna dire che il nostro edificio, rispetto ad una struttura moderna, presenta numerosi problemi dovuti al riutilizzo degli ambienti (da Convento a Convitto) e l’evacuazione dell’ultimo piano ne è un esempio.

 

Quali cambiamenti sono previsti per migliorare la sicurezza nell’edificio?

I cambiamenti effettivi a livello strutturale comporterebbero spese troppo ingenti per cui sono previsti corsi di addestramento per le classi, i docenti e il personale ATA; esercitazioni anti-incendio e una  nuova cartellonistica. In più bisognerebbe cercare di limitare il numero di persone all’interno della struttura evitando di aprire nuove zone per aumentare il numero di classi.

 

Ci sono delle norme che ritiene “inutili” o comunque evitabili? Ad esempio non potersi sedere sui davanzali.

Personalmente non credo ci sia nessuna norma definibile inutile, certo però che ci sono troppe informazioni all’interno del regolamento e perché il messaggio sia più semplice alcune dovrebbero essere semplificate. Per quanto riguarda il divieto di sedersi sui davanzali … innanzitutto non sono a norma perché non raggiungono i 90-100 cm di altezza regolamentari, in più non ne conosciamo la provenienza e l’età per cui non sappiamo se il materiale in cui sono fatti possa reggere il peso di una  o più persone.

 

E per quanto riguarda il divieto di fumo?

Per prima cosa non si può fumare all’interno di edifici pubblici per legge, comunque stiamo cercando una soluzione e per ora l’ipotesi migliore è quella di costruire una camera Anti-Fumo in una parte della “piccionaia” cosicché i fumatori possano andare lì a fumare. Volevo ancora aggiungere che sono felice perché è stato dedicato un po’ di spazio alla Sicurezza Scolastica e spero di ottenere maggiore consenso anche tra gli studenti.

  

Nastassia Aldanese (4C), Carlotta Monge (3C)

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