Soggiorno d(‘)istruzione sul pianeta Terra

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“Benvenuti nel ventunesimo secolo, epoca delle nuove tecnologie e grandi innovazioni in tutti i campi: dal consumismo sfrenato e allo sfruttamento intensivo delle risorse. Speriamo di offrirvi un confortevole soggiorno sul Pianeta Terra.” sembrano recitare gli ultimi messaggi pubblicitari che scorrono quotidianamente sotto i nostri occhi.

Nonostante i lunghi e sentiti periodi di crisi economica, politica e sociale, dagli ultimi trent’anni si è potuto assistere alla continua evoluzione e al progresso nella ricerca, dapprima per quanto riguardava il mondo occidentale, poi anche in Oriente. In questo modo progressivamente molte nazioni hanno abbandonato il titolo di “paesi del Terzo Mondo”. In questo periodo l’uomo non ha fatto che pensare al benessere o credere nelle sue potenzialità, avvalendosi dei progetti più disparati, che gli hanno permesso e mostrato una vita di agi, costati però non poco al patrimonio delle risorse comuni. In questo modo, un senso di onnipotenza ci ha invasi e giorno dopo giorno abbiamo costruito un nuovo mondo, di grattacieli, tecnologie, città e reti di comunicazione, riempiendo i vasti spazi verdi popolati fino ad allora da specie talvolta anche rare della biosfera, considerate inutili, o non considerate affatto. Se all’inizio, però, tutto questo poteva avere una sua logica poiché era indispensabile alla nostra vita di civili sfiniti dai conflitti mondiali, con il tempo, questo sistema di sfruttamento non può più essere considerato opportuno.

In tutta la nostra ricchezza continuiamo a cercare risorse e ci spingiamo in territori che non sono i nostri, arrivando a compromessi, ma anche a guerre, impoverendo in un modo o nell’altro il territorio, sfruttandone la manodopera e imponendo la nostra supremazia. Non c’è poi da stupirsi se abitualmente siamo costretti ad assistere ai vari attentati nelle zone di guerra, migrazioni massive sia di uomini che di altre specie viventi, sovraffollamenti, oltre che a disastri naturali, come le ultimissime e ben note maree nere.

Ma ecco che in questo grigio si intravedono nuovi metodi di produzione di energia pulita, ottenuta da fonti rinnovabili; purtroppo però questi continuano ad essere intravisti, con vari pretesti circa il costo dei materiali, l’occupazione di grandi spazi o l’enorme quantitativo di energia consumata; la maggior parte delle persone si oppone quindi alla completa realizzazione del progetto, preferendo un condizionatore in ogni stanza della propria abitazione ad un impianto fotovoltaico.

Ma non è solamente l’ambiente naturale ad essere danneggiato da tutto questo egocentrismo, bensì anche quello fisico, basti pensare alle guerre degli ultimi anni sviluppatesi sostanzialmente per i capricci di alcuni potenti. Le popolazioni di tali zone sono distrutte e navigano nella miseria. Nonostante i moltissimi aiuti umanitari, ad ogni mezz’ora di sacrifici e missioni, ne corrisponde una dei soliti messaggi pubblicitari nella nostra società, trasudanti egoismo umano.

La nostra irresponsabilità sta distruggendo il pianeta, siamo in piena crisi, parola che nel linguaggio cinese viene rappresentata con due ideogrammi, dei quali il primo significa “pericolo”, ma l’altro “opportunità”, opportunità di miglioramento e sensibilizzazione, opportunità di riprendere i contatti con quel pianeta che, paziente e gentile, da millenni ci dà ospitalità.

 

Elena Reato (3E)

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