Quando si parla di California viene istintivo pensare al caldo, al sole, agli occhiali da sole, al mare, ai pantaloncini di jeans, alla pelle abbronzata, al vento forte, ai frullati ghiacciati, ai colori brillanti. Effettivamente questo c’è (tutto tranne il mare, e di acqua ce n’è poca in generale a causa della siccità). Ma, quello che la gente non sa è che, nelle piccole città come la mia, il cielo è la vera meraviglia.
La sera, ben dopo l’ora di cena, il sole tramonta e allora basta alzare il viso per capire che, nonostante tutto, sono ancora le cose più semplici quelle speciali, che ti restano dentro. È come quando si è in montagna, lontano alle luci così sbagliate della città. È come quando si è in montagna da soli e, distanti da tutto, il cielo si rivela l’unico vicino familiare perché ti accorgi che lui è sempre stato lì, ma noi non gli prestavamo attenzione.
Così ora mi accorgo che le stelle sono tante, ma tante davvero. La differenza sostanziale è che qui, diversamente da quanto accade a casa, sembra di poterle toccare. Sono così vicine, appena sopra la testa. Basterebbe allungare la mano per prenderle e metterle in tasca, quelle sfere luminose, custodi dei desideri e sogni delle persone, guardiani silenziosi del riposo della gente.
E sembra strano che faccia così tanto effetto perché, pensandoci, è una vita intera che mi trovo qui, sotto questo cielo. E l’ho guardato, ogni tanto, ne sono certa. Gli ho chiesto di esaudire alcuni desideri, mi ha fatto compagna nelle notti insonni, gli ho affidato le mie paure, ha custodito i miei pensieri e ha vegliato sui miei sogni.
Eppure c’è qualcosa che rende questo cielo diverso da quello di casa (spero di avere la forza di riuscire a chiamare anche questo posto casa, prima o poi). Come quando vivi per tanto tempo con una persona senza mai prestare realmente attenzione ai suoi lineamenti e poi chiudi gli occhi per un po’. Quando la guardi di nuovo capisci che qualcosa è cambiato. O magari sei cambiata tu. O magari stai solo prestano più attenzione. O magari è solo una tua impressione.
Si dice che viviamo tutti sotto lo stesso cielo. Ma a me, ora, viene difficile crederci.
Giulia Orifalco (4B) – corrispondente dalla California, USA