Ogni giorno, noi “Umbertini” passeggiamo indisturbati per la scuola. Ma quanto sappiamo dell’edificio in cui studiamo? Quanto sappiamo della sua storia? La struttura nacque come convento dei Carmelitani. I lavori iniziarono nel 1718, seguendo il progetto di Jean Jacques Plantery, architetto seguace di Guarino Guarini. Nel 1729 il convento fu pronto. Per la realizzazione della chiesa, invece, i Carmelitani vollero il celebre Filippo Juvarra, che non potè seguire con troppa attenzione né a lungo la costruzione perchè venne chiamato a Madrid per terminare il Palazzo Reale. L’edificio subì il fenomeno del riflusso architettonico quando, nel 1849, Carlo Alberto ne cambiò la funzione, trasformandolo in un Collegio di nobili. Questo aveva il compito di “formare la coscienza nazionale della nuova classe dirigente italiana e di preparare le nuove generazioni al sano esercizio della libertà e dell’uguaglianza” (dall’annuario 1962/1963). Di questo glorioso passato non possiamo ammirare più molto, in quanto il Convitto venne pesantemente bombardato nel1942. In quell’occasione andò distrutta anche la storica bandiera, che la scuola aveva posseduto sin dalla nascita e che aveva contraddistinto tutti i momenti della sua storia. Nel 1962, alla ripresa delle sue funzioni, il Convitto venne dotato di una nuova bandiera. Dal dopoguerra ai giorni nostri, il Convitto Nazionale Umberto I ha contribuito alla formazione di generazioni di studenti.
Luigi Mattioda (1C)