Su quel che dovrebbe essere “Letto a due piazze”

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La compagnia dell'Umberto I

La compagnia dell'Umberto I

Dietro le quinte

 

17:38 – quattro ore allo spettacolo. I nostri attori non hanno ancora preparato nulla, ma cantano serenamente “La danza del serpente”. Dalla pioggia che scroscia fuori alle linguine al sugo di lepre il passaggio logico è incomprensibile, ma dopotutto sono artisti. Nelle loro menti di geni incompresi si accende una lampadina: “Sarà mica il caso di preparare la traccia di almeno uno degli sketch?”. Si guardano sbigottiti. Decisamente troppo poco geniale. Passiamo oltre. L’ “oltre” consiste nel cantare a squarciagola la amena canzoncina “Le tagliatelle di nonna Pina”. Decisamente geniale.

Ale Boss si fa sentire : l’improvvisazione sarà il loro asso nella manica.

Speriamo.

 

Sul palco … con la morte!

 

21:38- si apre il sipario. UGM (Umbert-Goldwyn-Mayer) presenta: “ La morte del figlio”. Comincia il primo sketch: la mancanza di carattere fa inalberare il regista: “La voglio più triste”. Così la replica è lacrimosa, decisamente troppo triste, stavolta il regista la vuole più allegra. Il risultato è a dir poco ridicolo, gli attori non fanno altro che ridere nonostante la prematura dipartita del giovin fanciullo. Indecente. Calmarsi e andare più lentamente è la nuova parola d’ordine. Durante lo sketch al rallentatore, il pubblico ha tempo di cadere tra le braccia di Morfeo. Ma nemmeno questo è all’altezza delle aspettative del regista. Più veloce. Questa volta cercate di premere il tasto ‘forward’, non è difficile. Meglio sorvolare, il regista ci rinuncia e da carta bianca ai suoi attori. Attendere prego … Tutti fanno a modo loro, s’improvvisa allo sbaraglio e Ale Boss ha sì ragione. Grandi applausi a grandi artisti!

 

Sul palco … con Durex!

 

E ora, cari telespettatori, pubblicità! Per lo sconcerto degli adulti e lo stupore dei piccini, ogni attore racconta la sua

In scena

In scena

 esperienza con Durex. Meraviglioso, stupendo, uh-uuuhh. Ma non bisogna mai giudicare le cose all’apparenza: Durex esce dalle quinte … il meraviglioso, stupendo, uh-uuuhh Eugenio Troìa con la camicia sbottonata ci rivela il perché del suo nuovo soprannome.

 

Sul palco … in famiglia!

 

La routine quotidiana sale sul palco: banali liti madre-figlia a proposito del lavaggio piatti. Il padre-padrone sbraita che un verbo varrà una serata davanti all’acquaio, il campanello suona ed entra nella scena silenziosa il fidanzato della ragazza. Improvvisamente desideroso di conoscere meglio la casa, si fa accompagnare dalla fidanzata in camera da letto. Pur di non lavare i piatti la ragazza tace e … acconsente. La madre non è da meno e solo il padre, che non ha quel genere di tendenze sessuali, proferisce parola e fila in cucina: le stoviglie lo aspettano.

 

Sul palco … fino alle 4 e 35!

 

Quando si esce a caccia di sigarette alle 8 di sera e non si ritorna che alle 4:35 del mattino, alla moglie il dubbio sorge spontaneo: avrà l’amante? E il dubbio diventa certezza: ha l’amante. Il terzo grado rivela una nottata curiosa: prima dal tabacchino sotto casa alla ricerca delle sigarette perdute, poi un’improbabile gita all’aeroporto dove casualmente si incontra il fratello emigrato in Germania e si va a mangiare da Luciano. Infine si ritrova il cugino greco e si fa, perché no, una bella partita a golf al chiar di luna. L’opera di convincimento è quasi al termine quando il fratello tedesco bussa alla porta: esilarante la mimica per fornire al nuovo arrivato le informazioni per smentire i sospetti della moglie. Tra sbagli e inevitabili fraintendimenti, arriva il cugino greco a mettere in pericolo il fragile equilibrio creato con tanto impegno. Ma tutto è bene quel che finisce bene: la moglie si finge convinta e le luci si spengono sull’ultimo dei quattro divertentissimi sketch.

 

Ale Boss aveva decisamente ragione! Bravissimi attori torinesi! Solo una domanda facile facile … Dov’è finito il letto a due piazze???

 

Maria Basso

Chiara Murgia

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