DIARIO DI BORDO
19 gennaio 2011
La prospettiva di alzarsi alle sei del mattino appare meno tragica quando si sa di non dover entrare a scuola in tempo per l’appello delle 8. L’appuntamento infatti oggi è alle 8,30 (quella mezz’ora di vantaggio che al mattino sembra un’infinità) al Palaruffini, che è abbastanza capiente da poter ospitar tutti e 800, giovani viaggiatori del Treno Della Memoria.
Terra Del Fuoco ha organizzato a puntino quest’ultimo incontro propedeutico alla partenza per Cracovia; ospiti speciali, infatti, sono un superstite del campo di concentramento ed un partigiano. Questi due grandissimi testimoni parlano di fronte ad un pubblico di un migliaio di giovani, mettendo a tacere l’entusiasmo di tutti noi ragazzi per la partenza e calandoci, anche se minimamente, nello stato d’animo più consono per un viaggio di questo tipo: è impossibile per noi spettatori distrarsi, chiacchierare, non ascoltare mentre davanti a noi è direttamente la storia a parlarci.
E’ mezzogiorno: tra meno di due ore il nostro treno parte da Porta Nuova, quindi il gruppo si sposta da Parco Ruffini a Piazza San Carlo, grazie al preziosissimo accompagnamento di bus privati della ditta GTT.
A Porta Nuova il Treno è già lì, ad aspettarci, fermo che si riposa in vista di un viaggio di 24 ore attraverso la Pianura Padana, l’Austria, la Repubblica Ceca, con destinazione Polonia. Un viaggio senza soste “neanche per pisciare”. Dal momento in cui saliamo sul treno sguinzagliamo panini, mazzi di carte e chitarre. Bisogna pur ingannare il tempo! Eppure il tempo sembra correre come le ruote del treno sui binari in mezzo alla neve: 24 ore passano nel giro di pochi minuti e in men che non si dica approdiamo a Cracow, sede dei diversi ostelli in cui il gruppo si smembrerà.
20 gennaio 2011
L’ostello in cui alloggia il gruppo dell’Umberto I è ad appena dieci minuti dal centro. Ma non possiamo fare i turisti spensierati: dopo un giorno di viaggio farsi una doccia diventa un imperativo categorico, necessità che sembra difficile da espletare, considerando che ogni piano dell’ostello ospita quattro docce (due per genere) da dividere tra 100 persone. Eppure in serata, tutti belli profumati, riusciamo ad esplorare velocemente il centro della città andando alla ricerca di un ristorante in cui rifocillarci.
Cracovia è un gioiellino di città: piccolina e ben curata, con ancora le luci natalizie tra le strade. Dobbiamo ancora tutti cambiare i soldi da euro a slowti, il cambio è di quattro slowti per un euro e il costo della vita è davvero economico, quaggiù.
Senza neanche accorgercene la seconda giornata di viaggio giungeva al suo termine. Dopo aver mangiato in un ristorante giorgiano (in Polonia?) ce ne torniamo tutti nel nostro caldo e caotico ostello, che ci ospita da appena poche ore e già sembra un campo di battaglia, con valigie, scarpe e cibo disseminati sul pavimento.
21 gennaio 2011
Venerdì, il primo giorno intero speso nella città, la prima escursione a carattere istruttivo: visitiamo il ghetto di Cracovia. Un’audioguida ci spiega cosa ha rappresentato quel luogo durante gli anni della persecuzione, e ci illustra anche le vite di personaggi come Schindler, da cui Spielberg ha tratto ispirazione per il film che tutti oggi conosciamo, e come quella di un farmacista, unico tedesco a vivere nel ghetto, che aiutava i reclusi facendo da intermediario tra mondo nazista e mondo ebreo. La visita termina circa alle 2,30 del pomeriggio, per cui ci resta tutto il tempo per visitare il centro, questa volta con la luce. Anche la serata è libera: in gruppo girovaghiamo tra le luci natalizie, fino all’ora in cui l’intero gruppo di 800 persone deve ritrovarsi al “rotunda”, per assistere ad una rappresentazione teatrale diretta dall’onnipresente Marco Alotto, che ricordiamo per la collaborazione con la professoressa Iavarone, oltre che per essere il padre del presidente di Terra del Fuoco.
Intorno a mezzanotte, ora in cui finisce lo spettacolo, la stanchezza ha la meglio e i più tornano all’ostello, anche se ci sono gruppi di spavaldi che vogliono andare alla scoperta della città notturna e dei suoi locali.
22 gennaio 2011
Oggi, sabato, l’esperienza del Treno Della Memoria, giunge al suo culmine: è il giorno della visita dei campi di Auschwitz e Birkenau. Riguardo quest’esperienza ci sarebbero litri di inchiostro da sprecare e chilometri di carta da annerire, “ma questa è un’altra storia”. Tutto quello che possiamo maturare e che possiamo consigliare a tutti i lettori dell’Umbertimes in questa sede è che vale la pena affrontare un viaggio di questo spessore grazie alla preparazione ed alla compagnia dei ragazzi di Terra Del Fuoco.
La giornata di visita ai campi di conclude con la visione di “L’onda”, un film sulla costruzione di una fortissima identità collettiva sulle tracce di quella nazifascista.
23 gennaio 2011
Domenica è l’ultimo giorno prima della partenza, ed in programma c’è un assemblea che coinvolge tutti i partecipanti al viaggio per enucleare collettivamente quello che si è visto ed imparato durante i giorni passati a Cracovia. L’assemblea si trasforma velocemente in una sorta di dibattito, in cui ci si confronta sulle proprie sensazioni e sui propri punti di vista.
Domani si riparte, ed altre 24 ore di viaggio ci aspettano: è necessario fare una spesa formato esercito, e prepararsi ad una giornata di sporco, disordine e divertimento.
24 gennaio 2011
Lunedì mattina: siamo pronti a lasciare Cracovia a mezzogiorno. Armati di cibo che potremmo sopravvivere non 24 ore ma 24 anni, risaliamo sul treno che ci ha portati fin dentro al cuore della storia, pronti a tornare a Torino e riportare ai nostri compagni, amici e parenti tutto quello che abbiamo visto nel luogo in cui l’uomo ha toccato la sua condizione di massima bassezza.
Riccardo Tione (4B), Carlotta Monge (4C), Annalisa Chiodetti (5C)