Un oceano di tempo ci divora,
ero davanti alla lancetta
pareva dire “sto vivendo”.
Ho un orologio al polso e tante ore in tasca,
lo guardavo passando distratta
ai 100 allora o forse di più,
e un seme si fa pianta …
io gioisco
guardo i colori mischiarsi:
il mondo non ha più contorni ed io con lui.
Le mie divinità
luce elettrica per occhi
scorie radioattive per cuore
appollaiate su un altare
effondono le loro abitudini
in questo teatro della bellezza,
ed è un attimo,
sento un sapore nuovo
il sole stamattina ha le spalle al muro,
il pianeta è inerme, sta piantato al centro
ecco l’ho passato.
La notte ruba a chi dorme
oggi è passata.
Ma è presente.
Giulia Barbara Formica (5 C)