“Die Macht der Gefühle” (in italiano “il potere dei sentimenti”) è un documentario del 1983 del regista tedesco Alexander Kluge. Il documentario non tratta di un’unica vicenda, ma intreccia numerose storie -tratte dalla realtà o dalla tradizione artistica e letteraria europea- per offrirci una visione d’insieme sul potere dei sentimenti nella nostra vita. Viene messa in risalto la natura istintiva dell’uomo, che agisce e pensa assecondando la “Macht der Gefühle”. La vera legge che domina l’umanità non è dunque quella della ragione, bensì
quella caotica, irrazionale e drammatica del sentimento, che spesso porta l’uomo alla rovina. Forse il regista predilige, quando si tratta di ritrarre figure reali, i criminali proprio perché agiscono contro la legge del diritto, che è dettata dalla razionalità.
È importante sottolineare che, tra tutti i sentimenti, quello cui viene dato più spazio all’interno del film è l’amore, che nella maggior parte dei casi ha un esito distruttivo. È per questo motivo che, ad esempio, le opere liriche finiscono sempre in modo drammatico o che la volontà di avere il pieno controllo sul partner porta una delle coppie del film ad una convivenza tutt’altro che pacifica. Un amore nato dall’impeto sembra potersi tradurre, secondo Kluge, solo in tragedia. L’unica storia con un “happy ending” è quella di una prostituta che viene acquistata da un ricco criminale che le offre la possibilità di ritrovare la sua dignità; l’occultamento di un crimine che li costringe a cooperare fa nascere tra i due un amore che, a differenza di molti altri, non è pulsione istintiva, ma frutto di un percorso graduale. Non possiamo sapere, però, se anche questo amore porterà, prima o poi, ad un dramma.
Il documentario non può essere candidato al premio “Gli Occhiali di Gandhi” perché presenta esempi di violenza sia diretta sia strutturale e nessuna azione nonviolenta. La stessa filosofia alla base del documentario, impregnata di pessimismo, risulta poco conciliabile con la positività della nonviolenza.
Francesco De Naro Papa