La fortissima, l’incredibile Pippa Bacca. Un esempio di vita. Un genio artistico e una grande donna che credeva nell’umanità e nella bontà dell’uomo.
Per dimostrare al mondo che ci si può fidare degli altri, che siamo tutti uniti e che insieme si può fare la differenza, Pippa decise di attraversare i paesi toccati dalla guerra facendo l’autostop e vestita da sposa. “Matta” penserà il lettore. Sì, matta da legare, matta da vivere, matta da amare. Il messaggio di pace che si è proposta di portare era particolare e bellissimo: l’abito da sposa come simbolo dell’amore tra popoli, l’autostop come prova che la condivisione porta lontano.
Accompagnata dalla sua amica Silvia Moro, il loro intento era di attraversare la Slovenia, la Croazia, la Bosnia, la Bulgaria, la Turchia, la Siria, il Libano, la Giordania e Israele. In ogni posto, Pippa si fermava a lavare i piedi alle ostetriche: chi porta la nascita nei paesi dove la guerra aveva seminato la morte meritava rispetto e venerazione. Era convinta di una cosa: chi vedeva la bellezza, la gioia e il dolore della vita che inizia, non poteva avere la forza e il coraggio di spezzarla.
Pippa Bacca: il sorriso contro la guerra, la pace contro la morte. La sua azione è l’esemplificazione assoluta della nonviolenza, di una protesta pacifica contro l’odio e la distruzione.
La sua morte non significa fallimento, anzi: ha lasciato una traccia, una forza, un modello da seguire e ha risvegliato nel cuore delle persone la voglia di amare, fidarsi e condividere.
“Mi sono innamorato di Pippa Bacca” è un documentario davvero potente: attraverso la testimonianza delle sorelle, della madre e degli amici, racconta la storia di questa giovane forza della natura e della sua incredibile vita. Riempie il cuore di allegria e speranza, come il sorriso e gli occhi di Pippa, una donna straordinaria che sapeva apprezzare il bello del mondo, ma che sopratutto aveva imparato ad amarne la parte peggiore.
Elisa Buglione-Ceresa