Thanksgiving Day

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thanksIl Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day) è una festa squisitamente cristiana tramandata da anni negli Stati Uniti d’America e celebrata ogni quarto giovedì di novembre. Questa storica tradizione, che originariamente aveva radici nella religione, è ormai considerata una ricorrenza secolare risalente all’anno 1621. Quando finì il raccolto nel novembre 1623 nel Massachusetts, fu emesso quest’ordine: « Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli ed i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni.» Tutt’oggi si festeggia questo giorno, ringraziando Dio per il cibo da lui donato ; organizzando una grande cena paragonabile al cenone di Natale del sud Italia e riunendo la famiglia sotto lo stesso tetto per condividere tutti insieme questo momento speciale.
Già una settimana prima dell’evento, nelle famiglie si vive uno stato di eccitazione: fervono i preparativi; i supermercati pullulano di persone che sfilano con la lunga lista delle cose da comprare in mano, tra le corsie con carrelli che vanno sempre più riempiendosi di tutto quello che serve per cucinare e per imbandire la tavola. Il re indiscusso di questa festività è il celeberrimo tacchino ripieno di verdure e altri condimenti deliziosi, seguito dal “ham”, un tipo di prosciutto molto saporito da cucinare. Il “dressing” utilizzato è una specie di pasticcio di mais, pane di noci, brodo di pollo e spezie varie. La parte migliore arriva come sempre alla fine con i dolci. Diversi tipi di torta, uno più buono dell’altro. Dalla pumpkin pie (sostituibile con una sweet potatoes pie, dato il gusto e la consistenza veramente identica) alla triple chocolate cake e dalla chocolate chest pie alla picans pie. La preparazione di tutte queste bontà richiede parecchio tempo. Per questo motivo, infatti, si inizia a cucinare la vigilia se non addirittura due giorni prima per non ritrovarsi a dover fare tutto di fretta la mattina stessa. Alcuni americani preferiscono celebrarlo con un pranzo, altri con una cena. Prima di incominciare a mangiare, ci si riunisce in cerchio e si prega Dio per aver dato la possibilità di disporre (e pertanto di poter cucinare) di tutto questo buon cibo. Finita la preghiera di ringraziamento, il capofamiglia prende le redini della situazione. In piedi a capo tavola davanti al grosso, grasso, ben rosolato e fumante animale, con un coltello in mano, inizia ad affettare lo “special guest” dell’occasione. Osserva tutti i componenti seduti, che anelano alla squisita pietanza con calma e circospezione. I pezzetti vanno a riempire uno dopo l’altro i piatti che vengono sporti da rumorosi ed affamati commensali, che fanno a gara per aggiudicarsi la parte migliore. C’è chi vuole il petto, chi urla: “La coscia a me!”, chi un po’ restio chiede il bis. In questa giornata la parola dieta è bandita. Quasi un tabù. Guai a pronunciarla! Finito di mangiare, la famiglia si riunisce in salotto seduta sul divano a guardare la tv, ricordando episodi passati accompagnati da qualche risata e qualche lacrima o parlando di politica e attualità. I ragazzi infatti, dopo neanche due minuti di conversazione,lasciano la stanza per dirigersi nella loro camera a parlare d’altro. Ciò che ugualmente accomuna adulti e ragazzi è il black Friday. Il black Friday è un evento che ricorre ogni anno dopo il giorno del ringraziamento in cui tutti i negozi, supermercati e centri commerciali fanno dei super sconti su qualsiasi prodotto. Da parecchi anni a questa parte, questa ricorrenza viene anticipata alla sera stessa del Thanksgiving e pertanto il suo nome sta lentamente perdendo importanza. La gente aspetta questo giorno più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ciò spiega perfettamente perché la gente si ritrova così impaziente da non riuscire neanche ad aspettare un giorno in più. Le code fuori dai negozi sono da film: lunghe e infinite. Le porte del negozio vengono aperte da dei poveri impiegati segnati in volto da un espressione di terrore dovuta all’immaginabile reazione delle persone. La gente aspetta questo giorno più di qualsiasi altra cosa al mondo per poter soddisfare e esaudire ogni più incredibile desiderio, cercando di accaparrarsi l’oggetto tante volte corteggiato ed oggi finalmente alla propria portata. Le persone tornano allo stato animale ed il mondo in cui si aggirano ricorda nuovamente la giungla selvaggia. La legge di Darwin regna suprema: il più forte vincerà e il più debole soccomberà.

Claudia Vouk (4B)
Corrispondente dagli Stati Uniti

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