-Miriam, lo vuoi trovare un titolo? -Eh ma non mi viene in mente niente. -Spicciati, non abbiamo tutto il giorno, e io ho fame, voglio mangiare qualcosa! -Smettila di lamentarti e collabora! Di cosa potremmo parlare? Dai, dammi un’idea. -Non saprei … Della scritta di D’Annunzio sul banco nella cappella? O del tipo che faceva quel rap su Prato, pieno di parole che noi non abbiamo capito? -Lasciami pensare … Ho trovato: scriviamo di Firenze, del fatto che sia una città stupenda, per non parlare della cupola di Brunelleschi all’interno del Duomo!! -Hai ragione. Di fronte alla sua immensità e alla sua imponenza mi sono sentita davvero piccola … -Per te non deve essere stata una sensazione tanto nuova … -Oh, fantastico, adesso si mette anche a fare la spiritosa!! Dai Miriam, dicevi? -Delle bellezze artistiche di Firenze, tra cui Ponte Vecchio, la chiesa di Santa Croce, e Palazzo Vecchio, dove abbiamo “incontrato” Eleonora di Toledo. -Quella donna voleva farmi mettere la gonna, e rinchiudermi in convento! -Considerando la scuola che frequentiamo, non sarebbe poi così diverso … -Miriam! È un articolo, lo leggeranno anche altre persone. Tenta di far bella figura. Parlavamo di Firenze … Certo, è una città piena di monumenti interessanti e ricca di cultura, ma ciò che mi ha colpito veramente non è qualcosa che si può fotografare o esporre in un museo … -Intendevi lo spirito di gruppo che si è venuto a creare durante quella giornata, no? Ho provato lo stesso, ma è una sensazione troppo difficile da esprimere a parole, mi sono sentita così … -Libera? -No, così … Speciale, forse. Questa è la parola che meglio riassume i miei sentimenti a Firenze. Unire due classi che pur trovandosi nello stesso Paese non sempre si sono trovate d’accordo su tutto, è un’impresa ardua, ma noi ce l’abbiamo fatta. Insieme. -A dirla tutta, penso di essere orgogliosa. Orgogliosa di ciò di cui abbiamo fatto parte, fiera di come abbiamo rappresentato la nostra scuola e di aver creato un legame così forte con i miei compagni. -Devo confessarti una cosa … Ho paura di non provare più queste emozioni e che tutto diventi solo un ricordo sbiadito, i nostri compagni un volto sorridente in una foto di Piazza della Signoria. -Non dire così, sono dell’idea che alcune sensazioni rimangano con noi per sempre, e penso che tu abbia usato la parola giusta, dato che far parte di qualcosa di speciale rende un po’ speciali anche noi, vero? -Hai ragione, e adesso che abbiamo chiuso in bellezza … -Risparmiaci la morale, ora possiamo andare a mangiare.
Miriam Papa e Lisa Picatto (IB)