Oggi, quando vogliamo comprare un telefono pensiamo automaticamente ad Apple, Samsung o HTC. Dev’essere necessariamente uno smartphone e la scelta viene fatta a seconda di quanto sia capiente la memory o delle diverse funzioni che può svolgere. Il telefonino non rappresenta più solo un mezzo per comunicare con i nostri amici, ma deve poter svolgere le stesse funzioni di un computer, per non parlare del fatto che deve essere fashion, altrimenti non piace. Ma quanti di voi si ricordano del Motorola e del telefono che pesava più di un chilo?
La comparsa del telefonino segna l’inizio di una rivoluzione nel monde delle comunicazioni, cambiando quasi del tutto la nostra vita. Anche se si può parlare di un vero e proprio attacco da parte del cellulare verso i consumatori negli ultimo 10-15 anni, il primo prototipo, paragonabile ad un mattone di un chilo con pulsanti, nasce circa quarant’anni fa, nel periodo in cui le truppe americane ritornavano dalla guerra in Vietnam. Soltanto 10 anni dopo, nel 1983, Motorola produce il primo telefono di ben mezzo chilo e alla modica cifra di … 3500 dollari. Questo prodotto è il risultato di una rivalità fra Motorola e Bell (le due grandi imprese desideravano entrambe produrre il primo cellulare). La battaglia viene vinta dal dirigente della Motorola, Martin Cooper, che passeggiando per le strade di New York fa la prima telefonata da quello che sarebbe stato un prototipo del futuro DynaTAC degli anni novanta. Ma la strada da questo primo modello fino a quelli di ultima generazione non è stata per niente facile. Oggi il cellulare pesa meno di una decina di grammi e può essere usato per leggere mail, navigare su internet, fare film/foto o usare il gps quando si è “persi” nelle diverse parti del mondo.
Oggi viviamo nella Golden Age dei telefonini, o per essere più precisi , stiamo vivendo gli ultimi giorni di quest’epoca gloriosa, perché se facciamo attenzione osserviamo che i nostri cellulari assomigliano sempre di più al computer e ormai il divario fra i due sta diventando sempre più sottile…
Cristina Buzoianu (5B)