I cambiamenti fanno bene, anche se a volte non è facile affrontarli. Fanno aprire gli occhi, mettono alla prova la nostra capacità di adattamento, possono tirare fuori il meglio o il peggio di noi e soprattutto fanno crescere.
Vivendo sempre nel nostro micro-cosmo routinario, non ci si rende conto delle infinite possibilità di cui disponiamo, degli infiniti stili di vita che possiamo scegliere e di quanto spesso siano piccoli e insignificanti i nostri problemi e i nostri desideri. Restare attaccati alle nostre abitudini ci fa sentire protetti, ma è riuscire ad abituarsi più o meno facilmente a situazioni diverse che ci rende davvero sicuri, liberi.
È anche una questione di provare un altro punto di vista: ancora più difficile di adattarsi a un’altra realtà è capire e accettare un’opinione, una scelta o un modo di vivere che noi non adotteremmo mai. Diciamo, crediamo di farlo in astratto, ma non è vero. Finché non ti trovi in quella situazione non lo capisci. Rendersi conto e accettare di non essere elastico come credevi di essere è il primo passo per cambiare e per migliorarsi.
Pur non essendo semplice, cambiare crea una sorta di dipendenza: più cose nuove si provano più ne si vuole provare, più si incontrano persone più ne si vuole incontrare e sparisce ogni infantile timidezza. Si inizia ad aprire gli occhi e a vedere l’enorme ventaglio di occasioni che abbiamo spalancato di cui non si era a conoscenza. È esaltante buttarsi e sceglierne una senza pensarci troppo. Bisogna osare. Alcune decisioni sono come fare bungee jumping: più si aspetta a lanciarsi e più è difficile farlo, finchè poi si rinuncia. È ovvio che bisogna prendersi la responsabilità e valutare il rischio che si prende, ma c’è anche da chiedersi se in futuro ci si pentirà di aver deciso di non fare qualcosa.
Si potrebbe contestare dicendo che ci sono situazioni che non permettono di avere un “ventaglio di possibilità” così ampio, ma non si tratta di dover fare chissà che. Per vivere e uscire dalla routine è sufficiente cercare di arricchirsi ogni giorno. Basta essere curiosi, parlare con tutti o anche passare del tempo da soli a chiedersi se quel che desideriamo è davvero importante. Può capitare di rendersi conto che sono le nostre stesse aspirazioni a renderci prigionieri e a farci perdere tempo. Bisogna chiedersi per cosa si sta vivendo, se si sta vivendo per qualcosa.
Elisabetta Colonna (4B)