Torino without borders

Tempo di lettura: 2 min

 

INTRODUZIONE

Premetto che le lezioni svolte con Natalia e con Visha mi sono piaciute molto, forse perché ho trovato interessante il loro metodo esplicativo così solare o forse perchè si svolgevano in un’ altra lingua: fatto sta che le ho trovate molto interessanti.

 

LE LEZIONI DIVERTENTI

Non so bene perché io abbia trovato così interessanti le lezioni delle due ragazze, ma mi sono piaciute molto. Entravano in classe sempre con il sorriso, pronte a raccontarci del loro paese, pensando con il cuore e non con il cervello. 

Sempre pronte ad ascoltare i nostri interventi, non si stancavano mai di ripetere i concetti non capiti dalla classe e non si arrabbiavano se veniva richiesto loro di andare più lentamente. Documentavano ciò che dicevano con delle foto o con dei graziosi powerpoint, in modo da farci comprendere meglio ciò che stavano spiegando. 

 

LE ALTRE LEZIONI

Entrare in classe arrabbiati, chiedendo di aprire le finestre quando fuori ci sono 0° C o annunciando di separare i banchi perché si è deciso di “verificare se si stanno seguendo le lezioni” non sono comportamenti che gli studenti amano particolarmente o che rendono i professori che li compiono molto amati dagli allievi. Un allievo può capire che un professore abbia una “giornata no”, perché capita a tutti, ma che sia sempre di pessimo umore o che spieghi in modo monotono sono comportamenti che rendono i ragazzi indifferenti e distratti durante le lezioni.

 

A CONFRONTO

Nessun allievo mette in dubbio se il professore sappia o meno il programma, ma può mettere in discussione il suo metodo d’insegnamento.

Nessuno gioiva quando Visha non ha potuto tenere l’ultima lezione nella nostra classe, mentre tutti sperano costantemente in un colpo di fortuna affinché manchi un professore.

Tornare in classe dopo l’intervallo è già abbastanza “traumatico”, ma se poi bisogna vivere questo momento della giornata con ostilità, questi sentimenti si trasformano presto in odio verso il professore.

 

 

DOMANDE

Adesso mi chiedo…

1) Gli allievi non potrebbero tenere un seminario nel quale spiegano ai professori come vorrebbero che si svolgesse la lezione?

2) Non si potrebbe cambiare la credenza popolare secondo la quale i più giovani devono osservare e imparare dai più grandi o da quelli con più esperienza? Perchè in questo caso alcuni professori con vent’anni di insegnamento alle spalle potrebbero prendere spunto dalla vivacità di Natalia o dalla pazienza di Visha.

 

CONSIGLI

È arrivato il momento dei consigli…

Credo che i professori debbano essere più solari, e debbano ascoltare di più le richieste degli allievi: così facendo le loro lezioni sarebbero più divertenti, e anche gli allievi sarebbero più interessati e il professore riuscirebbe a trasmettere loro in miglior modo la sua cultura.

 

CONCLUSIONE

Concludendo, vorrei ringraziare Natalia e Visha, che con il loro esempio mi hanno aiutato a dare dei consigli – che spero verranno seguiti – ai miei professori.

Grazie!

 

Giorgia Capaldi (1C)

180740cookie-checkTorino without borders