Ci sono poche cose su cui si riesce a raggiungere l’unanimità all’Umberto I. Tutti amano l’intervallo? Ovvio! Scavo? Non c’è dubbio! La possibilità di fare l’anno all’estero? Certamente! Tranquilli però, questo non è l’ennesimo articolo che parla di New York o della bellezza di Sidney, anzi. Io ho scelto di andare in Romania. Non pensate tutti a Dracula, non sono partita per incontrare lui, ma per fare una cosa ugualmente spaventosa: sostenere l’esame di maturità rumeno! Sconvolti? Adesso vi spiego tutto.
Per chi non l’avesse ancora capito, io sono rumena e sono arrivata cinque anni fa, con tanta voglia di studiare e una borsa di studio. Fin qui tutto normale. La novità però è un’altra: il Convitto di Torino e il liceo “Dante Alighieri” di Bucarest hanno un accordo che non solo permette allo studente di venire a studiare in Italia, ma anche di rimanere iscritto presso il liceo rumeno, dando la possibilità di prendere il diploma di “Bacalaureat”. Peccato che in Romania il liceo duri SOLO quattro anni, a differenza dell’Italia dove se ne aggiunge uno. A questo punto la situazione diventa molto più chiara: ho utilizzato “l’anno all’estero” per poter tornare in Romania, finire il liceo e diplomarmi. Perché tutto questo lavoro? Semplicemente mi dispiaceva perdere un’opportunità. Non a tutti capita di poter dire di aver finito due licei, soprattutto quando uno è a indirizzo classico e l’altro scientifico. Certo bisogna ammetterlo, preparare una maturità, sostenerla e poi nel giro di due mesi iniziare la preparazione di un altro esame, non è facile. Ma se si mette passione in quello che si fa, tutto diventa più facile. Per me è stata una sfida personale capire quali fossero i miei limiti, ma anche se ho vinto la prima battaglia, ho ancora da affrontare la seconda.
Cristina Buzoianu (5B)