Qualunque siano le nostre azioni, consapevoli o meno, richiedono l’impiego di energia, e prima o poi questa finisce. Non è solo nello studio o nel lavoro, anche a fare ciò che più ci piace si va incontro alla stanchezza.
Certi giorni si è stanchi o completamenti spossati. Situazioni che possono capitare, certo; ma se questa stanchezza fosse invece alimentata da nostri comportamenti sbagliati? Che la fatica sia il risultato di una cattiva alimentazione, della mancanza di sonno, o dello stress fisico ed emotivo?
Possibile, ma, verificato che non siano questi i motivi, se ci si sente ancora schiacciati da questo “peso”, le cause sarebbero da cercare più in profondità.
Vedere un dottore? Certo, davanti a un’incertezza meglio chiedere la consulenza di un esperto invece che muoversi in territori sconosciuti. Prima di ricorrere a questa scelta, tuttavia, converrebbe partire dal saper ascoltarsi.
Partiamo proprio da qui. È meglio dare ascolto alla ragione o seguire l’intuito?
Quello che facciamo inconsapevolmente è frutto di abitudini, non tanto del volere individuale.
Vero anche che le abitudini lasciano il tempo che trovano se decidiamo di seguire la testa. Davanti a scelte importanti, l’opzione “migliore” si presenta sempre dopo aver soppesato tutte le variabili e calcolato gli imprevisti. Il punto però è che dovremmo cominciare a scegliere senza dare troppo ascolto alla ragione, per lasciare spazio alla parte più istintiva di noi stessi. Ascoltarci significa proprio questo: non seguire per forza la testa.
Creare l’energia per affrontare ogni giornata diventa più semplice e naturale se impariamo noi ad ascoltarci.
Siamo però in grado di farlo?
Ascoltarsi non significa scappare dai problemi perché ci spaventano ma affrontarli a nostro modo: tutto appare più semplice con un mindset positivo.
Che significa avere un mindset positivo?
Per chi mastica poco inglese, la logica è quella del vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e di affrontare ogni piccola azione quotidiana da questa prospettiva.
Non si tratta di vivere nel mondo dei sogni o di vedere le cose in modo alterato, bensì di riuscire a cogliere i lati positivi di tutte le situazioni che viviamo.
Indossare un sorriso allevia lo stress e la tensione, porta a un miglioramento psicofisico, aumenta la creatività, la produttività e la capacità di risolvere i problemi.
Suona bene, vero?
Tutto bello fin qui, ma senza dimenticarci il punto iniziale: per imparare ad ascoltarci non serve solo tanto allenamento ma anche una buona dose di volontà.
Il pensiero positivo, infatti, rappresenta solo la spinta iniziale per risolvere un problema; è l’azione che ne segue ad apportare il vero cambiamento. La felicità, in fondo, è anch’essa a tutti gli effetti una scelta; che poi sia difficile da fare è un’altra storia.
Sono i momenti felici a rendere ricca la nostra breve esistenza. Visto che il tempo scorre via veloce, investire in ciò che conta davvero ci permette di non sprecarla e di vivere consapevoli del fatto che la priorità più autentica siamo noi stessi.
Elena Vaudetti