Il 2 ottobre le classi IE e IF hanno trascorso un’intera giornata nella bellissima città piemontese di Asti. Lo scopo prefissato era quello di visitare un’esclusiva mostra dedicata agli Etruschi, una magnifica civiltà che ha goduto, soprattutto in Italia, di grande splendore. Arrivati nella Piazza del Cavallo, siamo stati accolti da edifici con impronte romane e medievali, passeggiando nei dintorni dell’antica casa di Vittorio Alfieri, il quale rimase impressionato dalla “città delle cento torri”. Giunti a Palazzo Mazzetti ci siamo divisi in classi. La mia ha dovuto aspettare per entrare alla mostra, perciò, con la brillante guida della professoressa Staniscia, abbiamo fatto una tappa al duomo di Asti. All’interno di esso abbiamo subito notato una grande quantità di affreschi meravigliosi, oltre all’importante cappella dello sposalizio della Vergine di San Giuseppe. Inoltre siamo rimasti senza parole per la bellezza delle statue, zoomorfe e antropomorfe, che costituiscono un grande valore simbolico. Dopo questa testimonianza del gotico in Piemonte, abbiamo proseguito fino alla mostra. Questa ci ha voluto far riflettere su due aspetti, l’ideale eroico e la produzione del vino: il primo ci ha fatto scoprire l’importanza nella casta sociale dei guerrieri, i quali si ponevano lo scopo di autorappresentarsi. Per questo uno dei ritrovamenti più importanti è stato un elmo etrusco in lamine di bronzo e, quasi sicuramente di un importante personaggio del popolo, rinvenuto nel 1975 presso un fiume vicino ad Asti. Un altro aspetto che ci ha fatto riflettere è stato quello legato al culto della sepoltura, elemento centrale della cultura etrusca che anche Ugo Foscolo, secoli dopo, riconoscerà nei Sepolcri come fondamento della civiltà (“A egregie cose il forte animo accendono/ l’urne de’ forti” vv.151-152). Negli enormi sepolcri di bronzo sono state ritrovate innumerevoli quantità di corredi funebri, consegnati ai defunti come doni. Questo grande popolo ha anche sviluppato considerevolmente la tratta del commercio nell’Europa mediterranea, sfruttando le barche per i trasporti. Oltre all’ideale eroico la civiltà è stata caratterizzata dalla produzione vinicola. All’epoca però si sono dovuti adattare con la tecnologia primitiva e dunque usarono proprio gli alberi come sostegni per i vitigni. Con i vini e le spezie organizzavano banchetti ai quali potevano partecipare anche le donne: queste ultime infatti vennero accettate nella società una delle prime volte della storia.
Luca Ferraro (IF)