Questo è il quesito che ho posto a venti studenti del Convitto Nazionale Umberto I, per scoprire quanti tra loro sapessero effettivamente cosa fosse.
Solamente sette studenti mi hanno saputo dare una risposta esauriente, mentre i tredici restanti o non lo sapevano o semplicemente pensavano di saperlo, dandomi cosi una risposta non corretta.
Diamo quindi la definizione vera e propria di femminismo.
Il femminismo è un movimento che sostiene la parità politica, economica e sociale dei sessi, e non la superiorità della donna nei confronti dell’uomo, come molti pensano.
Il termine “femminismo” è stato coniato nell’800 per battezzare il nuovo movimento per l’emancipazione delle donne. A incarnarlo erano le suffragette, ovvero delle donne che si indicavano appartenenti al movimento femminista che puntava ad ottenere il suffragio universale. Il nucleo delle loro battaglie era la Gran Bretagna, dove nel 1865 è nato il primo comitato per l’estensione del diritto di voto. La lotta delle suffragette al fine di ottenere il diritto di voto per le donne viene definita anche prima ondata femminista.
Quella che viene invece definita seconda ondata femminista, si è sviluppata maggiormente in America durante gli anni sessanta. A differenza dei primi movimenti femministi, questo aveva l’obiettivo di distruggere lo stereotipo della “ donna ideale”, stanca ormai di essere sempre subordinata alla figura maschile dominante nella società. Durante la seconda ondata vi è principalmente la lotta per la libertà sessuale e quindi ai diritti riproduttivi, la lotta contro lo stupro e la violenza domestica e la lotta per la parità sul lavoro.
La terza ondata, invece, viene fatta risalire agli anni novanta, e durante questa viene ribadito il concetto di divario salariale e viene introdotto il problema delle molestie sul lavoro.
La quarta ondata, ovvero quella che stiamo vivendo oggi, ha come obiettivo principale includere gli uomini nel movimento femminista. Perciò, se prima il femminismo aveva come obiettivo emancipare la donna, ora vuole la parità assoluta fra i sessi, da qualsiasi punto di vista.
Arriviamo quindi alla quinta e ultima ondata femminista, che sarebbe più che altro un augurio per il futuro. Quello che principalmente la quinta ondata vorrebbe è che gli uomini si occupassero sia di diritti delle donne che di diritti degli uomini, e che le donne si occupassero sia di diritti degli uomini che di diritti delle donne. Quindi, la quinta ondata vorrebbe che tutti si occupassero dei diritti di tutti.
Per far si che l’obiettivo della quinta ondata sia raggiunto dovremmo promuovere l’informazione, quindi assicurarci che tutti sappiano cosa il femminismo sia in realtà, cosi da avere più sostenitori in questa enorme causa comune.
Valentina Ulian (1G)