Ciao gente! E così, è inesorabilmente ricominciata quella tortura mezza masochista comunemente conosciuta come “scuola”. Ma, io dico, perché non possiamo restarcene al mare, sotto il sole, a fare il bagno, a uscire con gli amici, o semplicemente a casa nostra a poltrire, invece di rimanere chiusi tutto il santo giorno in unʼaula asfittica? Di solito sono questi i comuni pensieri di ogni alunno di questo mondo allʼinizio della scuola dopo due/tre lunghi, fantastici, meravigliosi mesi passati a divertirsi. Ma la scuola non è mica sempre così, eh? Soprattutto la nostra! Altrimenti, saremmo tutti quanti morti e sepolti da un bel pezzo … Eʼ vero, di solito le voci sul Convitto al di fuori delle sue mura sono più o meno di questo tipo: “Avete gli armadietti? Forte! Uscite alle sei? Terrore!”, oppure, se vogliamo unire lʼutile al dilettevole e siamo indietro di matematica: “Sveglia alle 6/7 + uscita alle diciotto (chi non frequenta corsi extrascolastici in più) + nanna alle 9/10 di sera = SUICIDIO!”, o ancora, quando diciamo che studiamo greco, latino, inglese, tedesco e ancora due materie in lingua straniera, ci guardano impietositi come se fossimo in lutto. Ma, insomma, la nostra scuola non è così tremenda! Eʼ vero, non è la passeggiatina al tramonto in riva al mare, ma sulla porta dʼentrata non cʼè neanche scritto “Lasciate ogni speranza, voi chʼentrate”! (Okay, forse ora sto diventando un pochino melodrammatica). Prendiamo, per esempio, lʼuscita alle diciotto: è vero, è tardi, ma è anche bello restare più ore a scuola, per socializzare! Lʼinglese ed il tedesco, poi, non sono esattamente il nostro stereotipo della facilità, ma in quale scuola, in cinque anni, si va in gita in cinque Stati diversi: Grecia, Germania, Paesi nordici, Austria ed in quinta, meta a scelta? Quindi, alla fine, (molto, molto, molto, mooolto in fondo), è fantastico (per ora), e poi … si vedrà! Per adesso, sono soddisfatta; del resto, per una mezza psicopatica malata di libro-mania come me, il classico è uno spasso!
Alberta Ivaldi (ID)