Il primo di ottobre a Las Vegas, durante un concerto country, si è consumata una strage che ha scosso tutta l’America. Un pensionato di 64 anni, Stephen Puddock, ha pensato bene di sparare dalla sua camera, situata al 32esimo piano del Mandaly Bay Hotel, sulla folla che stava assistendo al concerto in corso quella notte nei pressi dell’Hotel. All’inizio gli spensierati spettatori hanno pensato ai fuochi artificiali, ma non era così poiché molti hanno cominciato a cadere sotto il piombo del “cecchino”. Poi si è suicidato, bene hanno detto alcuni, ma parlando ai familiari delle oltre 50 vittime non si ottiene la stessa risposta. Probabilmente vorrebbero che quest’uomo paghi col carcere per quello che ha commesso, ma lui ha deciso per se stesso.
Nei giorni successivi le testimonianze dei familiari sono state sempre le solite frasi di rito:”Era una persona tranquilla, salutava sempre!” come il classico “Suo figlio è intelligente, ma non si applica!”. Solite frasi di rito che dipingono l’omicida o l’attentatore di turno come un santo che ha avuto un brutto momento. Ma ormai chi ci crede più? Peccato che i morti non parlino, sarebbe interessante sapere cosa pensasse quest’uomo. Quella sera è stata un’altra scintilla per riaccendere la polemica sul secondo emendamento della costituzione americana, che legittima ogni cittadino a possedere un’arma, poi Mr. Trump twitta messaggi di conforto alle famiglie delle vittime se permette ad ogni cittadino di possedere un’arma senza controllo, indifferentemente dai problemi psichici che potrebbero avere o sorgere, da problemi di gestione della rabbia e anche da abuso e accanimento di legittima difesa un altro problema su cui non si sa mai cosa fare. Sta di fatto che sono morte delle persone, e non solo a Las Vegas.
Caro Donald, io fossi in te mi interrogherei su quanti omicidi avvegono perché lasci che gente instabile possegga armi da fuoco che, come si sa, uccidono. Imporre un limite al numero di armi possedute non sarebbe male, che ne dici? Magari si potrebbe evitare che un pensionato con chi sa quali problemi emotivi e psichici tenti uccidere il pubblico di un concerto con ben 23 armi da fuoco diverse. Ci sarebbe una perdita di soldi ovviamente, ma se i provvedimenti non vengono presi significa che il denaro che circola con il mercato delle armi vale più della vita umana? Evidentemente sì.
Fabio Cannizzo