Un concerto davvero speciale

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Luisa Bertoldi al flauto traverso

Luisa Bertoldi al flauto traverso

Da molto tempo noi ragazzi del Convitto Nazionale Umberto I di Torino ci alleniamo a suonare dei brani che poi abbiamo eseguito mercoledì in occasione della notte bianca; quindi finalmente il nostro lavoro è stato ripagato con uno scrosciante applauso dei nostri compagni venuti per assistere, dei genitori e dei parenti di questi ragazzi, ma soprattutto degli studenti dei convitti ospiti a cui lo spettacolo è piaciuto molto.

Abbiamo suonato brani Jazz, ovvero uno stile di musica originario dell’America, e brani klezmer, ovvero delle musiche  tratte dalla cultura ebraica.

C’era un’ottima e variegata orchestra composta da alcuni flauti traversi, molti flauti dolci, altrettanti flauti contralti e tenori, ed un contrabbasso; tutti questi musicisti non sono rimasti tutta la settimana ma sono venuti a Bardonecchia solo per l’esibizione, accompagnati dalla professoressa Dragone.

Io suonavo il flauto traverso assieme a dei ragazzi di terza media; all’inizio ero emozionata, ma quando abbiamo cominciato a suonare mi sono proprio imbarazzata perché i ragazzi di terza avevano molto più fiato di me e non mi sentiva nessuno mentre suonavo! Tuttavia non mi sono data per vinta e ho pensato che non ero venuta fin lì sotto la pioggia e la neve, tra l’altro con un ombrello da dividere con un adulto e altre due ragazze, solo per sfigurare davanti agli altri musicisti, così ho messo tutto il fiato che avevo in corpo ( alla fine del concerto non sentivo più i polmoni … ) e, non dico di essere stata la ragazza che ha suonato più forte,  ma almeno ho suonato alla pari con i miei compagni.

Ero ancora molto emozionata ma almeno sapevo che ce la stavo mettendo tutta per suonare, in certi momenti anche troppo forte per me, ma ne è valsa la pena perché il concerto è andato proprio bene.

In conclusione: se proprio si vuole arrivare ad uno scopo si può vincere tutto, anche i propri limiti.

 

Luisa Bertoldi

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